Un vecchio modo di dire recita: «Chi va a Roma perde la poltrona», in questo caso si potrebbe dire: «Chi fa campagna a oltranza perde la maggioranza». In questi giorni i parlamentari siciliani sono tutti concentrati sulla campagna elettorale per le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno, siamo praticamente in vista della volata finale e la lotta è serrata e all’ultimo voto. Chi raccoglie voti per sé, chi per il proprio pupillo, chi si immola per il partito. E chi, pur di «ascoltare le esigenze dei territori» – frase quanto mai ricorrente in questo periodo – si scorda che è pur sempre un parlamentare regionale. Succede così che, come documentano le ultime sedute dell’Assemblea regionale, i banchi della maggioranza restano vuoti, con l’opposizione che si compatta ancora una volta e non si limita a fare saltare il banco, fa il bello e cattivo tempo decidendo cosa approvare, cosa bocciare, somme, stanziamenti, comportandosi in pratica da maggioranza.
È così che l’Assemblea ha deciso con grande facilità che i cinque milioni di euro previsti per l’acquisto del foraggio nel comparto zootecnico non fossero abbastanza, scegliendo di stanziarne ben dieci. Emendamento preparato, proposto e approvato senza nessun ostacolo. L’opposizione decide anche che sono nove i milioni che si possono stanziare per i primi interventi che dovrebbero fronteggiare la siccità e soprattutto arriva dai banchi di minoranza il no deciso nei confronti dell’emendamento in favore dell’Ast, che da un po’ di tempo non se la passa benissimo. Bocciato senza neanche un minimo di suspense legata al voto.
E come potrebbe essere altrimenti. Con buona pace delle sanzioni previste dal provvedimento del consiglio di presidenza, che prevedono una multa di 180 euro e il dimezzamento dei due congedi al mese previsti per chi si assenta durante le sedute in cui è prevista una votazione. All’ultima votazione l’Assemblea regionale siciliana contava infatti soltanto 33 presenti. Su 70. Quasi tutti d’opposizione. E la maggioranza? La maggioranza ha comunque avuto un ruolo importante in questa partita, visto che i pochi deputati del centrodestra, con la loro presenza, hanno consentito al numero legale di restare in piedi, mentre Partito democratico, Movimento 5 stelle e Sud chiama Nord che non perdono l’occasione di farne una questione etica, ribadendo come abbiano «a cuore con grande senso di responsabilità il bene della Sicilia».
L’appuntamento con l’Aula è rinviato a martedì prossimo, ma anche in questo caso le premesse non sono delle migliori. All’ordine del giorno c’è un punto solo, quello che annuncia le interpellanza che ricadono sotto alle competenze dell’assessorato al Territorio e all’Ambiente guidato dall’assessora Elena Pagana, che dovrebbe essere in Aula. Una seduta in pratica che interessa quasi esclusivamente l’opposizione, che ancora una vota si imporrà, per quello che può e lascerà al futuro ogni decisione importante e non condivisa.
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