Ars, Dina e Cracolici: tanto rumore per nulla. “Sì” al reddito minimo garantito per 2 mila disoccupati circa

ALLA FINE E’ PASSATA LA LINEA DEL PRESIDENTE ARDIZZONE: L’AULA APPROVERA’ ENTRO OGGI UN DISEGNO DI LEGGE SULLE VARIAZIONI DI BILANCIO E POI UN SECONDO DISEGNO DI LEGGE CON LE NOME CHE, CON MOLTA PROBABIITA’, VERRANNO IN PARTE IMPUGNATE. IL ‘CASO’ DELL’ASSOCIAZIONE ALLEVATORI.

Oggi, a meno di improbabili colpi di scena, l’Ars dovrebbe approvare la legge sulle variazioni di Bilancio. Ci dovrebbero essere i soldi per i Comuni, per le Province, per gli operai della Forestale e, con molta probabilità, anche la Tabella H. Nel complesso, si tratta di una manovra da 71 milioni di euro. Anche se, ieri, non sono mancati i tentativi di sforare i saldi. 

Lo scenario resta confuso. Infatti, tra una polemica e l’altra, siamo già arrivati a metà novembre. La Ragioneria regionale dovrebbe essere chiusa. Bisognerà capire se, in queste condizioni potranno essere effettuati i pagamenti. O se tutti i soggetti che debbono percepire tali somme dovranno aspettare il prossimo anno (tra la metà di gennaio e i primi di febbraio).

I Comuni metterebbero comunque all’incasso un passaggio giuridico che gli consentirà di chiudere i bilanci 2013. Un po’ più complicato lo scenario per chi, invece, con questi soldi ci deve campare e, magari, passare il Natale.

Del resto, l’importante era ‘salvaguardare’ stipendi e tredicesime ai 90 parlamentari dell’Ars e agli 11 assessori regionali esterni: ‘appena’ 20 mila euro a testa. Le altre categorie aspetteranno uno, due, forse anche tre mesi. A meno che – lo ribadiamo – la Ragioneria, com’è auspicabile, paghi entro pochi giorni tutti i soggetti e non soltanto deputati e assessori. Anche perché, a quanto si dice, gli operai della Forestale che aspettano i soldi da agosto sarebbero un po’ incazzati. 

E le polemiche dei giorni scorsi sollevate non dalla Commissione Finanze, ma – a quanto pare – solo dal presidente della Commissione Finanze, Nino Dina, e dal presidente della Prima Commissione legislativa (Affari istituzionali), Antonello Cracolici contro la residenza dell’Ars?

Dina e Cracolici hanno perso su tutta la linea. E’ passato lo stralcio operato dal presidente dell’Assemblea di Sala d’Ercole, Giovanni Ardizzone: le norme che, con molta probabilità, verranno impugnate dall’Ufficio del Commissario dello Stato, sono finite in un disegno di legge a parte. Un provvedimento che, dopo aver ricevuto il placet dalla Commissioni legislative di merito, dovrebbe essere approvato dall’Aula tra oggi e domani.

ieri sera, come già accennato, non sono mancati i tentativi di sforare i saldi. ovvero di andare al di là dei 71 milioni di euro previsti per questa manovra di variazioni di Bilancio.

In particolare, c’è stato un tentativo, da parte di alcuni parlamentari, di aggiungere un milione e mezzo di euro per pagare gli stipendi ai dipendenti dell’Associazione regionale allevatori (Aras). Tentativo ‘stoppato’ dall’assessore all’Economia, Luca Bianchi.

Il nostro assessore mandatoci da Roma non lo ha spiegato, ma con i 914 milioni di euro che lo Stato ha scippato quest’anno dal Bilancio della Regione tante categorie sociali sono rimaste alla fame.

Il messaggio che arriva da Roma e dall’Unione Europea è chiaro: nell’indigenza l’uomo europeo ritrova le proprie ‘radici’: che non sono, a quanto pare, quelle cristiane, ma quelle un po’ pagare della Foresta Nera: e nero, infatti, è il Natale che si approssima per migliaia di siciliani ai quali il Governo regionale di tagliare tutto il possibile.

In altra parte del giornale raccontiamo del tentativo ‘intelligente’ di tagliare un milione di euro di Borse di studio agli studenti che si stanno specializzando in Medicina. Ieri è è arrivata la ‘sarda’ anche per i dipendenti dell’Associazione regionale allevatori.

E’ andata un po’ meglio, sempre ieri, per 2 mila disoccupati della provincia di Caltanissetta, di Enna e di alcuni centri del Catanese, per i quali l’Ars ha stanziato 500 mila euro per l’istituzione del reddito minimo d’inserimento.

Si tratta di un primo passo importante che dovrebbe essere esteso – almeno così si spera – a tutti i disoccupati presenti e futuri della Sicilia.

Tra due mesi, infatti, la Regione siciliana dovrebbe licenziare per mancanza di soldi i circa 80 mila precari dislocati tra uffici, enti e società regionali e tra gli enti locali (compresi i precari delle Province mai abolite).

I 500 mila euro per avviare il reddito minimo garantito sono stati preso dalla Tabella H. Partita con uno stanziamento di 9 milioni di euro, la Tabella H è scesa prima a 6,6 milioni di euro e, ieri, a 6,1 milioni di euro. Non si esclude che, oggi, lo stanziamento per questa Tabella della discordia possa essere ulteriormente ridotto.

Restiamo tutti in attesa di sapere chi sono i ‘fortunati’ che si spartiranno i 6 milioni e rotti di questa Tabella H. Ci dovrebbe essere un bando-farsa: la dizione bando-farsa nasce dal fatto che a decidere a chi dividere questi soldi saranno i veri ‘capi’ di questo Governo: il senatore Giuseppe Lumia, il governatore Crocetta e il ‘capo’ degli industriali siciliani, Antonello Montante.

Non è da escludere – stando a indiscrezioni raccolte ieri sera – che il Commissario dello Stato ‘bocci’ per la seconda volta consecutiva la Tabella H, imponendo a Governo e Ars di rafforzare il cosiddetto fondo rischi che dovrebbe garantire la Regione da circa 3 miliardi di euro di residui attivi, ovvero di probabili mancate entrate.

In questa sessione legislativa, magari tra oggi e domani, dovrebbero essere affrontati altri temi: per esempio, il disegno di legge, già incrdinato dall’Aula, sulla promozione ed il sostegno delle imprese dell’informazione locale. Poi le “Condizioni di trasporto pubblico locale e sanzioni amministrative” (altro provvedimento incardinato).

Quindi le alcune mozioni:

a) Iniziative per mantenere l’IVA al 4% per le prestazioni di servizi socio-sanitari ed educativi resi dalle cooperative sociali”;

b) “Iniziative per il rilascio di garanzie fideiussorie da parte dell’IRFIS- FinSicilia spa in favore delle imprese siciliane presenti nelle graduatorie di ammissione sui benefici di contributi assegnati dai bandi regionali a valere dei fondi PO-FES e PO-FERS”;

c) “Stipula di convenzione o protocollo d’intesa tra la Regione siciliana ed istituti di credito per l’erogazione di anticipazione di tesoreria alle IPAB”;

d) “Tutela e rilancio dell’offerta sanitaria pubblica e privata in Sicilia.

Infine il tentativo un po’ maldestro e inutile di inserire il tema della lotta alla mafia nello Statuto.  

 

 


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