Arriva nelle sale il docufilm di La Vardera sulle elezioni Il racconto tra contatti con mafiosi e proposte indecenti

Dopo più di un anno dalle elezioni comunali quasi nessuno ricordava più dello scalpore suscitato da Ismaele La Vardera, giovane inviato delle Iene che aveva deciso di scendere in campo nell’agone politico e del suo docufilm sulla tenzone elettorale, con tanto di incontri, scontri e retroscena di una campagna vissuta da candidato sindaco delle forze della destra. Nonostante le voci che ormai parlavano di un dietrofront, di un nulla di fatto, di poche liberatorie raccolte, La Vardera e i suoi collaboratori in questo periodo hanno lavorato sotto traccia tirando fuori un racconto tra l’ironico e il tragico, nelle sale i primi di novembre, che restituisce la tanto discussa fotografia del panorama politico non solo palermitano, ma siciliano in genere. 

A scriverne in anteprima sono gli inglesi del The Guardian, che sulle loro pagine non risparmiano qualche anticipazione di ciò che promette di scuotere il sistema politico locale e nazionale, visto che in breve tempo il 22enne era riuscito ad attirare su di sé le attenzioni di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini, che lo hanno scelto come loro candidato sindaco di riferimento. E tra queste rivelazioni non mancano quelle relative ai contatti con la mafia: «Nello scantinato di un appartamento alla Kalsa – racconta il giornalista Lorenzo Tondo nell’articolo del The Guardian – La Vardera è accompagnato da un ex consigliere comunale a incontrare un parente del boss, ora in carcere , del quartiere, Gino Abbate, conosciuto come Gino U Mitra». L’uomo avrebbe offerto un accordo al giovane candidato: «Ti possiamo offrire 300 voti nel quartiere, ma ognuno di questi ti costerà 30 euro – avrebbe dichiarato di fronte alle telecamere nascoste – Qui la gente ha bisogno di mangiare. Qui noi decidiamo per chi deve votare la gente, altrimenti non votano». Una proposta che turba il giornalista, che ha deciso di impostare il film, che si avvale della voce narrante di un’altra Iena palermitana, Cristiano Pasca, come un vero e proprio documentario che narra dell’esperienza elettorale. 

Nel film sono finiti anche Salvini e Meloni, ma anche personaggi di spicco come Totò Cuffaro, che avrebbe tentato di convincere La Vardera a supportare il candidato di Forza Italia in caso di ballottaggio «offrendo – scrive ancora il quotidiano britannico – un posto in una delle coalizioni che appoggiavano il partito alle imminenti elezioni nazionali» o magari una candidatura alle regionali. «Se stai con noi farò il necessario perché tu venga eletto», avrebbe dichiarato l’ex presidente della regione durante un incontro a casa sua. Cuffaro che ha comunque preso con ironia anche la notizia, una volta rivelata, di essere stato ripreso. 

Ironia che, come raccontano le cronache, è mancata a caldo all’attore Francesco Benigno, candidato di punta tra le fila delle liste a sostegno di La Vardera, che non ha ben digerito di essere stato ripreso a propria insaputa. Il suo ruolo nella pellicola non è ancora noto, ma c’è molta curiosità nel sapere come sono andate le cose tra il giovane aspirante sindaco e il protagonista di Ragazzi Fuori, che da par suo sembra avere messo da parte i rancori: «La candidatura – dice – è stato per me un errore di percorso. Per il resto ho niente da nascondere, anzi, auguro le migliori fortune a La Vardera e al suo film». Così come curiosità destano gli incontri con i vari Micciché, Crocetta, Pagano e le altre prime donne della scena politica siciliana e non solo. 


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