C’è anche Giuseppe Castiglione (classe 1979) tra i 27 indagati – tra cui 19 destinatari di misure cautelari – nell’operazione Mercurio. Deputato all’Assemblea regionale siciliana eletto con la lista Popolari e autonomisti, Castiglione è stato anche presidente del Consiglio comunale di Catania. I carabinieri del Ros hanno dato esecuzione, su delega della procura etnea, a […]
Foto della pagina Facebook Giuseppe Castiglione
Mafia, tra gli arrestati c’è anche il deputato regionale Giuseppe Castiglione
C’è anche Giuseppe Castiglione (classe 1979) tra i 27 indagati – tra cui 19 destinatari di misure cautelari – nell’operazione Mercurio. Deputato all’Assemblea regionale siciliana eletto con la lista Popolari e autonomisti, Castiglione è stato anche presidente del Consiglio comunale di Catania. I carabinieri del Ros hanno dato esecuzione, su delega della procura etnea, a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari di Catania su richiesta della direzione distrettuale antimafia. Tutti gli indagati sono accusati di fare parte del sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano e delle sua proiezione di Ramacca, in provincia di Catania. Tra le 19 persone destinatarie del provvedimento c’è anche il sindaco di Ramacca Nunzio Vitale.
Per le elezioni regionali del 15 ottobre del 2022 sarebbe emerso un accordo tra i vertici dell’articolazione mafiosa dei Santapaola Ercolano (Ernesto Marletta, Rosario Bucolo e Domenico Colombo) e Giuseppe Castiglione. Già presidente del Consiglio comunale di Catania e candidato della lista Popolari e Autonomisti all’Assemblea regionale siciliana. Stando a quanto ricostruito finora nel corso delle indagini, l’accordo sarebbe stato intermediato da Giuseppe Coco. Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti, promettendo a sua volta la realizzazione degli interessi dell’associazione mafiosa. In particolare, l’affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del cimitero di Catania. Castiglione è stato poi eletto deputato dell’Ars ed è anche componente della Commissione antimafia.
Oltre cento militari sono stati impegnati nel provvedimento che è stato eseguito nei territori delle provincie di Catania (oltre al capoluogo etneo, anche a Ramacca e Palagonia) e a Bologna. Gli arrestati sono accusati di 15 diversi capi d’imputazione tra cui associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori. È stato notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni, in particolare due società attive nel settore delle onoranze funebri per un valore di 300mila euro.
Le indagini, che sono la prosecuzione dell’inchiesta Agorà che nel 2022 portò all’arresto del vertice del clan ramacchese Pasquale Oliva, hanno consentito di acquisire indizi sugli affari criminali della famiglia catanese dei Santapaola-Ercolano sviluppati attraverso gruppi a loro storicamente collegati come quello del Castello Ursino e quello della famiglia di Ramacca. Le investigazioni hanno evidenziato la capacità dei sodalizi mafiosi di infiltrarsi nelle istituzioni, sostenendo la candidatura di soggetti politici locali. In particolare, per le Comunali di Misterbianco e Ramacca del 2021 e dell’Assemblea regionale siciliana del 2022.
L’indagine ha svelato la capacità del sodalizio di penetrare all’interno della pubblica amministrazione per coltivare i propri interessi economici nel settore degli appalti pubblici: in tal senso, sarebbero documentate relazioni tra i vertici del gruppo ed esponenti della politica locale e regionale: in particolare quali Matteo Marchese e Giuseppe Castiglione. Nello specifico, è emerso che nelle elezioni amministrative per il Comune di Misterbianco del 24 ottobre del 2021, Marchese – candidato della lista Sicilia Futura – avrebbe accettato la promessa di procurare voti da parte della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano (nella persona di Domenico Colombo) in cambio della promessa di soddisfare gli interessi economici nel settore dei lavori pubblici dell’associazione mafiosa. Marchese è stato poi eletto consigliere comunale a Misterbianco.
L’attività investigativa ha consentito di individuare gli uomini di assoluta fiducia di Pasquale Oliva nella famiglia mafiosa di Ramacca. Sodali che sarebbero stati incaricati di mantenere il controllo del territorio di competenza e alla cura degli interessi economici del sodalizio mafioso. Tra questi Vincenzo Rizzo avrebbe avuto il ruolo di organizzatore per il territorio di Palagonia e Ramacca. In questo contesto sarebbe emersa la capacità della famiglia mafiosa di Ramacca di condizionare l’esito delle Comunali dell’11 ottobre 2021. Dietro ci sarebbe un patto stabilito tra gli affiliati Antonio Di Benedetto e Salvatore Mendolia e i candidati a sindaco Nunzio Vitale e a consigliere Salvatore Fornaro, entrambi con la lista Ramacca costruiamo una bella storia. L’accordo avrebbe previsto l’impegno da parte degli affiliati di procurare voti a favore dei due politici in cambio dell’affidamento di lavori pubblici a ditte segnalate dalla stessa associazione mafiosa. Ma non solo: l’accordo avrebbe avuto a oggetto la carriera politica di Fornaro. Vitale è stato eletto sindaco a Ramacca, e Fornaro è stato eletto consigliere ed è anche il vicepresidente del Consiglio comunale.
L’attività investigativa ha individuato e ricostruito l’organigramma del sodalizio mafioso del gruppo del Castello Ursino con a capo la figura di Ernesto Marletta e Rosario Buvolo come organizzatore. Quest’ultimo risulterebbe impegnato, attraverso altri affiliati, anche nella gestione di estorsioni (sia richiesta di denaro che imposizione della manodopera) ai danni di diverse attività commerciali e imprenditoriali del centro città, nel trasferimento fraudolento di valori attraverso fittizie intestazioni. Una strategia adottata per creare, grazie anche a professionisti compiacenti, attività nel settore delle onoranze funebri fittiziamente intestate a terzi e funzionali all’interesse dell’associazione.
Destinatari di misura cautelare in carcere:
- Antonino Bergamo;
- Emanuele Bonaccorso;
- Rosario Bucolo;
- Giuseppe Castiglione (classe 79);
- Giuseppe Coco;
- Antonino Della Vita;
- Antonio Di Benedetto;
- Domenico Di Gaetano;
- Pierpaolo Luca Di Gaetano;
- Vincenzo Fresta;
- Salvatore Fornaro;
- Matteo Marchese;
- Ernesto Marletta;
- Rosario Marletta;
- Salvatore Mendolia;
- Salvatore Mirabella;
- Santo Missale;
- Vincenzo Russo;
- Nunzio Vitale.
Società sequestrate:
1. Società Nicotra Biagio Alessio;
2. Onoranze Funebri San Marco.