Era inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi, è stato arrestato oggi a Malta. Sebastiano Brunno, 56 anni, è considerato dagli inquirenti l’attuale reggente della cosca Nardo, che ha il suo centro operativo nella provincia di Siracusa ma è legato alla famiglia etnea dei Santapaola.
Brunno, ricercato dal 2009, deve scontare una pena definitiva all’ergastolo per associazione di tipo mafioso e l’omicidio di Nicolò Agnello, avvenuto nel 1992 a Lentini nellambito della faida tra le cosche mafiose antagoniste Nardo e Di Salvo. La squadra mobile di Catania e Siracusa, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno indagato a lungo sugli spostamenti del boss nell’isola del Mediterraneo.
Personale della squadra mobile, con l’aiuto delle forze dell’ordine maltesi, lo hanno individuato nella località San Pawl Il Bahar. Gli agenti lo hanno fermato su strada; il latitante ha esibito una carta didentità intestata ad un uomo palermitano di 49 anni.
Secondo la descrizione del direttore del Servizio centrale operativo Raffaele Grassi, «si tratta di una personalità di spessore nell’ambito della criminalità organizzata». Una figura, quella di Brunno, ancora più pericolosa perché espressione del «cartello tra la cosca Nardo, che opera nella Sicilia orientale, e i Santapaola». Adesso sono in corso le operazioni per estradare Sebastiano Brunno in Italia.
Il clan Nardo opera tradizionalmente nella parte settentrionale della provincia di Siracusa e fa sentire il suo peso soprattutto ad Augusta, Carlentini, Francofonte, Lentini e Melilli. Negli ultimi anni opera anche a Militello Val di Catania, Palagonia e Scordia.
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