Armi e droga a San Giorgio, arrestati 7 uomini Avrebbero gestito lo spaccio per conto dei Nizza

Sette persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga. Con l’aggravante, inoltre, di aver favorito la famiglia mafiosa SantapaolaErcolano, in particolare il gruppo Nizza. Le ordinanze di misura cautelare sono state disposte nei confronti dei sette su delega della procura etnea. In manette sono finiti Carmelo Natale Anastasio (44 anni, già in carcere), Vincenzo Grasso (28 anni, per il quale sono stati disposti i domiciliari), Dario Santostefano (29 anni), Giuseppe Santostefano (42 anni, già ai domiciliari), Maurizio Torrisi (detto Mille lire, 42 anni) e Orazio Vinciguerra (25 anni, già sottoposto ai domiciliari). Una settima persona è ancora ricercata. A Dario Santostefano, Torrisi e Vinciguerra sono stati contestati anche reati in materia di armi. 

Grazie alle indagini condotte dalla squadra mobile di Catania – partite nel maggio 2014 – è stata scoperta l’organizzazione, i cui elementi avrebbero gestito la piazza di spaccio di stupefacenti nel quartiere San Giorgio per conto del clan. Tutto è iniziato dal sequestro di 260 chili di marijuana e del materiale per il confezionamento della droga trovati nel garage di Carmelo Natale Anastasio. L’uomo, arrestato in quell’occasione, avrebbe avuto il ruolo di custode dei preziosi carichi che arrivavano settimanalmente. Gli stupefacenti, infatti, erano destinati allo spaccio in via della Rondine, zona che sarebbe stata curata da Giuseppe Santostefano. 

L’indagine è stata denominata Kiss, dal bacio in bocca che i componenti del gruppo si scambiavano per salutarsi. Dal lavoro degli inquirenti è emerso che la piazza dello spaccio sarebbe stata gestita dalla famiglia Nizza, in particolare dalla squadra di San Cocimo del boss Maurizio Zuccaro. A organizzare i turni – secondo il modello napoletano, con lo spaccio nelle ore pomeridiane e notturne e la sorveglianza di un sistema di vedette – sarebbe stato Maurizio Torrisi, latitante dall’ottobre 2013. Il gruppo avrebbe avuto anche dei canali autonomi di acquisto della droga, con la possibilità anche di favorire gruppi alleati e ottenere armi. Alcuni collaboratori di giustizia avrebbero raccontato del ruolo di Torrisi e dei suoi legami con i Nizza, che avrebbe incontrato in occasione di incontri e summt importanti.


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