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Casa memoria Impastato, lo Stato inizia la tutela dell’archivio di Peppino. Ma la casa resta all’asta per il 5 giugno

Proseguono i vari step che precedono la vendita all’asta di Casa memoria Impastato, fissata in prima battuta per il 5 giugno prossimo. Nei giorni scorsi, durante le celebrazioni per l’assassinio di Peppino Impastato, la Soprintendenza archivistica della Sicilia – ente statale che risponde al ministero della Cultura (e non alla Regione, come scritto in un primo momento, ndr)ha iniziato le attività di ricognizione dell’archivio dell’associazione Casa memoria Felicia e Peppino Impastato, primo passo per il procedimento di dichiarazione di interesse culturale della documentazione. Si attivano, così, «tutte le procedure per tutelare e valorizzare un patrimonio documentario di estrema rilevanza per la storia della resistenza al fenomeno mafioso in Sicilia e in tutto il Paese» scrive lo stesso ente, tramite post su Facebook, in merito ai 140 reperti appartenuti a Peppino Impastato e, al momento, custoditi a Casa memoria.

Sempre durante le giornate celebrative, inoltre, l’assessorato ai Beni culturali ha consegnato il casolare in cui fu ucciso Impastato alle stesse associazioni che finora hanno gestito Casa memoria, con l’intenzione di farne un nuovo santuario per le scolaresche, dove parlare di legalità. Il tutto mentre la maggior parte dei beni di Giovanni Impastato, fratello di Peppino – tra cui appunto la Casa memoria voluta dalla madre Felicia – vanno all’asta per un debito con l’attore Dario Tindaro Veca di 130mila euro. E, soprattutto, di un milione e 300mila euro con l’Agenzia delle entrate. Evasione fiscale che, da normativa, diventa reato superata una determinata cifra. Questione che ha sollevato numerose richieste di chiarimenti – anche in merito ai fondi pubblici ricevuti dalla onlus gestita dalla famiglia Impastato -, ma i familiari hanno finora scelto il silenzio.

Nel frattempo, alcuni dei beni di Giovanni Impastato messi all’asta sono già presenti da tempo sul noto portale di vendita immobiliare Idealista, mentre altri possedimenti non sono rientrati nel procedimento perché risultati abusivi, come l’abitazione dello stesso fratello di Peppino. Relativamente a Casa memoria Impastato, Meridionews ha chiesto alla Regione Siciliana se abbia intenzione di esercitare il diritto di prelazione sull’edificio aperto alla cittadinanza da Felicia Bartolotta, madre di Peppino. Anche in questo caso, però, non sono ancora arrivate risposte. Nei mesi scorsi, intanto, Luisa Impastato, in qualità di presidente dell’associazione, ha presentato un’istanza al giudice per l’esecuzione immobiliare del Tribunale di Palermo con la documentazione sull’attività svolta a Casa memoria, chiedendo di poterla mantenere, a titolo gratuito, fino alla vendita. Il giudice ha girato la richiesta al creditore Tindaro Veca, che ha acconsentito. Ecco che le attività proseguiranno fino alla definitiva vendita e al relativo sgombero dell’immobile.


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