Una raccolta di aforismi postati sul forum what ever you want rivela preferenze letterarie (e non) dei nostri lettori
Antologia degli aforismi
Un topic aperto un paio di mesi fa, sul forum what ever you want, ha riscosso particolare successo. Stiamo parlando della pagina degli aforismi. Il dato più significativo, non è il costante affluire di citazioni famose. Questo contenitore virtuale, rappresenta un po una cartina di tornasole sui gusti letterari dei ragazzi che frequentano la nostra facoltà. La cosa più evidente è lo strapotere dello scrittore americano Charles Bukowski. Tra i giovani che hanno frequentato la pagina degli aforismi, è emersa una certa tendenza verso il cinismo classico alla Bukowski.
Abbiamo deciso di raccogliere le citazioni più carine in questa sorta di antologia.
Godetevela
CHARLES BUKOWSKI
L’uomo nasce per morire. Che significato ha? Stare lì ad aspettare. Ad aspettare il primo treno. Ad aspettare una tettona in una sera d’agosto in una stanza d’albergo a Las Vegas. Ad aspettare che i topi si mettano a cantare. Ad aspettare che ai serpenti spuntino le ali.
a volte pensavo al fegato, ma lui non parlava mai, non diceva mai:”Smettila, tu stai ammazzando me e io ammazzerò te!”Se avessimo il fegato parlante non avremmo bisogno degli Alcolisti Anonimi.
Lo strizzacervelli non sapeva che l’attesa è una di quelle cose che fa impazzire la gente? La gente aspettava per tutta la vita. Aspettava per vivere, aspettava per morire. Aspettava in fila per prendere i quattrini. E se non aveva quattrini aspettava in file più lunghe. Aspettavi per dormire e poi aspettavi per svegliarti. Aspettavi per sposarti e poi aspettavi per divorziare. Aspettavi che piovesse, poi aspettavi che smettesse. Aspettavi per mangiare, poi aspettavi per mangiare di nuovo. Aspettavi nello studio di uno strizzacervelli con una masnada di psicopatici e ti chiedevi se lo fossi anche tu.
La gente si attaccava. Una volta tagliato il cordone ombelicale si attaccava ad altre cose.Alla vista, all’udito, al sesso, ai soldi, ai miraggi, alla madre, alla masturbazione, all’assassinio, ai postumi di sbornia del lunedì mattina
Gli artisti erano insopportabilmente noiosi, e miopi. Se sfondavano credevano nella loro grandezza anche se valevano poco. se non sfondavano, la colpa era di qualcun altro. e non perché non avevano talento
Ci sono donne che cucinano e donne che vogliono salvare il mondo e non capiscono che il mondo non si salva in blocco, ma poco a poco, magari cominciando dalla mia cucina”
Ospedali e galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.
…avevo deciso di lasciar perdere la religione un paio d’anni prima. Se non era una balla, faceva diventare scema la gente, o attirava solo gli scemi. Se era una balla, gli scemi erano ancora più scemi. Ma quelle erano mia madre e mia nonna…
la cosa terribile non è la morte, ma la vita che la gente non vive..
Un altro autore di culto, molto più contemporaneo rispetto a Bukowski è Chuck Palahinuk, che sembra ricoprire un importante ruolo nelle biblioteche dei ragazzi che frequentano i nostri forum.
CHUCK PALAHNIUK:
Per calmare questa ragazza, per convincerla ad ascoltarmi, le racconto la storia del mio pesciolino. Questo è il mio pesciolino numero 641 in una vita costellata di pesciolini rossi. I miei genitori mi comprano il primo per insegnarmi cosa significasse amare e prendersi cura di una creatura vivente del Signore. 640 pesci dopo, l’unica cosa che ho imprato è che tutto quello che ami morirà…
…La gente usa quelli che chiama telefoni perché odia stare nello stesso luogo insieme, ma ha anche paura di stare sola…
…Nel mondo di furoi, non c’è un vero silenzio. Non il falso silenzio che ottieni quando ti tappi le orecchie così da non sentire altro che il tuo cuore pulsare, ma il reale silenzio fuori dalla porta…
…Nel mondo di fuori, disse Adam, c’era stato un patto col diavolo perché desse potenza alle automobili e facesse volare gli aerei nei cieli. Il diavolo era scorso lungo i fili elettrici per rendere l’uomo pigro. La gente mette i piatti sporchi nella credenza e quella li pulisce da sola. L’acqua nei tubi trascina via i loro rifiuti e la loro merda facendola diventare il problema di qualcun altro… tutti avevano uno specchio ed erano impegnati a vedere come apparivano. Davvero vergognoso…
“Sempre di più, ogni cosa della mia vita era una messa in scena per coprire una messa in scena precedente che a sua volta doveva coprirne un altra finché non mi dimenticavo il problema originale….
…La gente non può concepire in un altro la presenza di una virtù che non può concepire in se stessa. Invece di credere che tu sia più forte, gli riesce molto più semplice credere che tu sia più debole..”
…Sembrava che quel mometo dovesse durare per sempre. Che bisognasse rischiare la vita per ottenere affetto. Che bisognasse arrivare a un pelo dalla morte perché qualcuno si decidesse a salvarti…
<< L’astinenza non è un gran problema>> dice Denny,<>
Ogni volta che pulita una macchina, un pesce, una casa, vi convincete che state rendendo il mondo un luogo migliore, ma state solamente lasciando che le cose peggiorino. Pensate che forse, lavorando duro e velocemente, potete riordinare il caos, ma poi un bel giorno state cambiando la lampadina nel patio con una lampadina che dura cinque anni e realizzate che potrete cambiare quelle lampadine forse altre10 volte e poi sarete morti…
A quello che non capisci puoi dare qualunque significato.
Tra gli scrittori classici, non può mancare una citazione di Jack Kerouac, oltre che a varie citazioni di Goethe:
Mi trovavo a metà strada attraverso l’America,alla linea divisoria fra l’est della mia giovinezza e l’ovest del mio futuro…(On the road. Kerouac)
GOETHE:
A Napoli ognuno vive in una inebriata dimenticanza di sé.
Accade lo stesso anche per me. Mi riconosco appena
e mi sembra di essere del tutto un altro uomo.
Ieri pensavo: “O eri folle prima, o lei sei adesso”.
«Erra l’uomo finchè cerca.»
Tra i classici moderni e contemporanei, un posto di rilievo tra le preferenze dei nostri aficionados, lo ricoprono Milan Kundera e Salman Rushdie:
KUNDERA:
…in un mondo come questo, in cui ogni nostro passo viene controllato e registrato, in cui siamo tenuti d’occhio dalle telecamere piazzate nei grandi magazzini, in cui ciascuno vive sempre a stretto contatto con gli altri, dove non si pupò nemmeno far l’amore senza dover rispondere il giorno dopo a inchieste e sondaggi (< dove fa l’amore di solito? > – < quante volte alla settimana? > – < con o senza preservativo? >) com’è possibile che qualcuno riesca a sfuggire alla sorveglianza e a sparire senza lasciare tracce?
…pensava, qual’è l’unica vera ragion d’essere dell’amicizia: fornire all’altro uno specchio in cui possa contemplare la propria immagine di un tempo, un’immagine che, senza l’eterno blablà dei ricordi fra amici, si sarebbe cancellata da un pezzo…
non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future.
Pagò, uscì dal ristorante e cominciò a passeggiare per le strade pieno di una malinconia che diventava sempre più bella. Aveva dietro le spalle sette anni di vita passati con Tereza e adesso si rendeva conto che quegli anni erano più belli nel ricordo che non quando li aveva vissuti
RUSHDIE:
Ma rinunciare al suo bisogno di eccessi, alla cosa immensa, alla cosa che lo faceva sentire come un surfer nella neve, un surfer sulla cresta dell’onda di una valanga! Dire addio a quel bisogno avrebbe significato riconoscere che in fatto di desiderio Solanka accettava di essere morto. E quando, dentro di sé, i vivi accettano di essere morti, si scatena il più irrefrenabile furore. IL FURORE DELLA VITA, CHE NON VUOLE MORIRE PRIMA CHE SIA SUONATA LA SUA ORA
In ordine sparso, abbiamo raccolto anche alcune citazioni degne:
“Man mano che resti in un posto, le cose e le persone si sbracano, marciscono e si mettono a puzzare appositamente per te.” Louis-Ferdinand Celine
Cosa ne penso della civiltà occidentale? Ritengo che sarebbe un’ottima idea”
Gandhi
“sei tremito del tempo che trascorre” Neruda
“…io credo che anche noi, tutti noi non siamo nient’altro che degli spettri… in noi continua a circolare e a scorrere e a vivere non soltanto ciò che abbiamo ereditato dai nostri genitori, dico il sangue paterno e materno, ma anche tutti i pensieri immaginabili che sono già stati pensati, le vecchie credenze morte e sepolte, ogni specie di cose antiche e defunte a cui un tempo si è prestato fede e così via, in una catena senza fine. Fantasmi senza vita che però si annidano nel nostro sangue, e che noi non possiamo scacciare. Basta che io prenda un giornale, e mi metta a leggere, e mi sembra di vedere degli spettri che scivolano e sgusciano fra le righe… ah, devono essere tanti, innumerevoli come i granelli di sabbia nel mare… e noi tutti viviamo nell’ombra, timorosi della luce, della chiarezza, della verità…” da “Spettri” di Ibsen
<< il 6% residuo riteneva che dovessero andare tutti a fare in culo, e aveva telefonato per dirlo>>. Alessandro Baricco, City
Esiste un diritto alla felicità, un diritto che si può realizzare con l’arte del sorriso”
(Sorrisi dal Mistero di Albero Bevilacqua).
“(…)le parole possono celebrare la bellezza ma non esprimerla(…)”
T.Mann, La morte a Venezia
<< Ho bisogno di parlare, vi dico. Sapersi liberare non è niente; il difficile è sapere essere liberi.>>
<<(…)più che amare l’amico amavo l’amicizia: la mia grande devozione per loro era in realtà bisogno di un nobile ideale; accarezzavo in me qualunque grande sentimento. Di fatto non conoscevo veramente i miei amici così come non conoscevo me stesso.>> Andrè Gide, L’immoralista
La ragione e la passione
sono il timone e la vela
di quel navigante
che è l’anima nostra.
KAHLIN GIBRAN
<<(…)la passione soffoca il discernimento e s’abbandona in buona fede ai piaceri che la sana ragione giudicherebbe ridicoli o rifiuterebbe con fastidio.>>
T.Mann, La morte a Venezia
“tutto è provvisorio: l’amore, l’arte, il pianeta terra, voi, io. La morte è talmente ineluttabile che coglie tutti di sorpresa. Come sapere se questo giorno è l’ultimo? Crediamo sempre di avere tempo. E poi, di colpo, puf non ci siamo più, fine del tempo regolamentare. La morte è l’unico appuntamento non segnato sul vostro organizer.” Frédéric Beigbeder (lire 26.900)