Sul sito dell'ufficio territoriale di Catania manca l'albo. «Provvederemo, ma ci vuole un tecnico informatico», risponde la viceprefetta Rosamaria Monea. Sulla questione la commissione regionale antimafia ha aperto un'istruttoria
Antiracket, in prefettura niente elenco delle associazioni «Alcune sono state escluse, su altre verifiche in corso»
Sul sito della prefettura di Catania non è ancora stato pubblicato l’elenco delle associazioni antiracket e antiusura. Ritirato dal portale online ufficiale durante lo scorso mese di maggio, l’ufficio territoriale etneo non ha ancora provveduto alla ripubblicazione dell’albo aggiornato. «Evidentemente siamo un poco in ritardo – risponde a MeridioNews la viceprefetta Rosamaria Monea – per il fatto che alcune delle associazioni sono ancora con il punto interrogativo e stiamo valutando. Alcune di quelle che c’erano in precedenza sono state escluse. Provvederemo a inserirle sul sito, ma ci vuole un tecnico informatico per farlo. Tra un paio di giorni – assicura – ci sarà».
Di questa mancata pubblicazione è stata informata anche la commissione regionale antimafia con una pec inviata il 10 ottobre, qualche giorno prima della busta con il proiettile indirizzata al presidente Claudio Fava, in cui si chiede di sollecitare l’ufficio territoriale a rendere pubblico l’albo. «Stiamo seguendo il normale iter burocratico previsto in casi di segnalazioni come questa – fanno sapere dalla commissione – Abbiamo già aperto una istruttoria e chiederemo alla prefettura ulteriori informazioni utili in merito, tenendo conto del fatto che a Catania da poco è stato nominato anche il nuovo prefetto».
La funzione attribuita dalla legge alle associazioni e alle organizzazioni antiracket e antiusura riconosciute e controllate dagli organi prefettizi è «prestare assistenza e solidarietà a soggetti danneggiati da attività estorsive e usuraie». Un’attività delicata per cui le realtà devono essere riconosciute e riconoscibili sul territorio per avere una maggiore garanzia del fatto che rappresentino un riferimento per imprenditori, commercianti e artigiani che decidono di denunciare.
Altro punto in questione è che, senza la pubblicazione di quell’elenco, alle associazioni non possono accedere al fondo antiracket regionale che, da quest’anno, ha anche paletti più severi. Tra i vincoli nell’accesso ai contributi messi a disposizione dalla Regione (che quest’anno ammonta a circa 450mila euro) il primo è proprio che le associazioni siano iscritte agli albi delle prefetture.