In manette è finito il pregiudicato Alessandro Greco. L'uomo assaltava gli hotel coprendosi il volto con uno scaldacollo. Dopo essere stato catturato ha ammesso le sue responsabilità. La cocaina sequestrata invece era suddivisa in panetti che avrebbero fruttato sul mercato una somma vicina a un milione di euro. Guarda le foto
Anticrimine, ladro confessa nove rapine in alberghi Presi anche corrieri droga di rientro dalla Calabria
C’è il ladro in tuta da ginnastica che assaltava gli alberghi, i corrieri della cocaina e due persone che si occupavano della tratta di esseri umani dalla Nigeria. Sono le persone finite in manette nell’ambito di tre distinte operazioni anticrimine portate a termine dalla squadra mobile di Catania. A illustrare i dettagli è il dirigente Antonio Salvago, durante una conferenza stampa convocata in questura. Tra gli arrestati spicca il nome di Alessandro Greco, un pregiudicato classe 77 che sarebbe stato l’autore di un nuova tipologia di rapine: quelle ai danni degli hotel. Gli inquirenti sono risaliti all’identità dell’autore dei colpi grazie ai sistemi di video sorveglianza, con le riprese utili a definire il modus operandi dell’uomo, che indossava sempre un bomber, la tuta, le scarpe da ginnastica e aveva il volto parzialmente coperto da uno scaldacollo. L’ultimo colpo però è andato male, con le pattuglie della polizia che lo hanno bloccato dopo che aveva rapinato un albergo nel quartiere di Canalicchio. In questura il colpo di scena, con il pregiudicato che ha confessato ben nove colpi.
L’altra operazione ha riguardato l’arresto di tre corrieri di droga. In manette sono finiti due uomini: Rosario Vasta e Massimiliano Litteri, e una donna: la pregiudicata Alexandra Brighenti. La sezione antidroga della polizia è risalita ai tre indagando su un viaggio che avevano effettuato verso la Calabria con l’obiettivo di rifornirsi di cocaina da rivendere sul mercato del capoluogo etneo. Il gruppo aveva deciso di muoversi con due macchine, una delle quali presa a noleggio. Rientrati in Sicilia la polizia li ha bloccati lungo l’autostrada Messina-Catania, all’altezza dei caselli di San Gregorio: «Non sono riusciti a spiegare i motivi del loro viaggio fuori dai confini della regione – spiegano le forze dell’ordine – mostrando anche dei segni d’insofferenza una volta fermati». Particolari che hanno condotto gli agenti a effettuare una perquisizione dei mezzi, che però in prima battuta ha dato esito negativo. Successivamente però, dopo che le automobili sono state condotte nei parcheggi della squadra mobile per nuovi controlli, dentro una delle autovetture, la Fiat Panda presa a noleggio, sono stati scoperti quattro panetti di cocaina, uno con la scritta «spacato», per un peso complessivo di quasi cinque chilogrammi. La droga avrebbe fruttato, una volta venduta, quasi un milione di euro.
Su disposizione della procura di Catania sono stati fermati anche due cittadini nigeriani. Accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratta di esseri umani. Gli indagati sono due cittadini nigeriani, Micheal Uyi Aigieator e Pamela Ehigiator, entrambi bloccati dalla polizia nella città di Cagliari. L’indagini è iniziata nel marzo 2016 dopo le dichiarazioni di una ragazza nigeriana di 15 anni che, dopo essere arrivata a Catania con la nave della guardia costiera romena Mai 0201, aveva svelato il ruolo di due coniugi conosciuti in Nigeria. Il loro compito sarebbe stato quello di organizzare il viaggio della speranza dall’Africa all’Italia. La minore aveva anche spiegato di essere stata sottoposta a un rito esoterico in una casa di Benin City. Ai due presunti trafficanti sarebbe spettato il ruolo di accogliere le migranti nei confini nazionali, immettendole nel giro della prostituzione, il tutto con la collaborazione di una reclutatrice di giovani vittime da imbarcare.