La Procura aveva chiesto per lui, che aveva fatto accesso al rito abbreviato, quattro anni di reclusione. Il Tribunale della libertà aveva concesso gli arresti domiciliari, nel corso dei quali il giovane aveva potuto seguire le lezioni universitarie e darsi esami alla facoltà di Igegneria a Palermo
Anomalia, assolto l’attivista Giovanni Marco Codraro Partecipò a una manifestazione contro Casa Pound
Il gup di Cremona Christian Colombo ha assolto Giovanni Marco Codraro dal reato di devastazione e saccheggio, derubricando quello di resistenza a pubblico ufficiale, per il quale lo studente di Milazzo, attivista del centro sociale Anomalia di Palermo, era stato condannato a nove mesi e 23 giorni di reclusione, pena sospesa. Disposta dunque l’immediata scarcerazione. Il giovane, difeso dall’avvocato Giorgio Bisagna del foro di Palermo, era stato fermato dopo un corteo a Cremona, il 24 gennaio 2015, organizzato per protestare contro l’aggressione di un militante del centro sociale Dordoni, ridotto in fin di vita la settimana prima, da parte di militanti Casa Pound.
La Procura aveva chiesto per lui, che aveva fatto accesso al rito abbreviato, quattro anni di reclusione. Il Tribunale della libertà aveva concesso gli arresti domiciliari, nel corso dei quali, aveva tuttavia potuto seguire le lezioni universitarie e darsi esami alla facoltà di Igegneria a Palermo. «La sentenza costituisce un importante precedente – dice Bisagna – in quanto il gup Colombo, ha dato una lettura costituzionalmente orientata del reato di devastazione e saccheggio, non ritenendolo applicabile tout court a episodi di scontri di piazza. Del resto la pena minima prevista per tale reato, otto anni di reclusione, fa ben comprendere come, in questi casi, occorrano dei presupposti che non possono essere ricompresi nel mero disordine o nel danneggiamento di alcune vetrine». Un primo troncone del processo, per gli stessi fatti, aveva visto, invece, condannare gli imputati per gli stessi reati contestati oggi a Codraro ed agli altri due imputati: Esposti e Tonini, il primo assolto, il secondo condannato a dieci mesi.