«La tua voce in Europa», questo lo slogan. Accanto, il volto di Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e commissaria del partito in Sicilia, più in alto il simbolo, ma non quello della compagine di Matteo Salvini, ma di Identità e democrazia, gruppo parlamentare sovranista di cui Tardino fa parte a Bruxelles. Il simbolo della Lega c’è, ma in basso, grande più o meno la metà di quello del gruppo europeo, accanto ai loghi social, forse in attesa di sapere quale sarà il simbolo ultimo sulla lista che riunisce salviniani e autonomisti. È Tardino la prima in Sicilia a uscire con i manifesti elettorali in vista delle prossime elezioni europee che si svolgeranno tra soli – si fa per dire – sette mesi, tra il 6 e il 9 giugno del 2024.
Una scelta forse affrettata, ma che nasconde un preciso disegno politico all’interno del Carroccio, partito che, sondaggi alla mano, pare soffra di ansia da prestazione, specie all’interno di una coalizione come quella del centrodestra italiano, in cui gli alleati sgomitano per emergere a scapito gli uni degli altri su qualsiasi livello. In Sicilia la Lega dovrebbe correre in federazione con l’Mpa di Raffaele Lombardo e non è dato sapere sotto quale bandiera si presenterà il listone che raccoglierà leghisti e autonomisti. Di certo c’è che Salvini sulle Isole punta molto, proprio per la presenza di Lombardo, vecchio alleato ripescato non prima di avere assistito al consolidamento sul territorio di Fratelli d’Italia, che a queste latitudini sembra riuscire a prevalere in ogni diatriba interna e le mosse di Renato Schifani, che ha chiesto e ottenuto l’apertura della lista di Forza Italia al centro e alla Democrazia cristiana di Totò Cuffaro, destinata a incrementare i propri consensi.
Le agitazioni della Lega, si apprende da fonti vicine al partito, hanno portato persino alla presunta redazione di un documento interno con i nomi di chi al momento è più sicuro di conquistare il seggio europeo. E i numeri pare non siano così incoraggianti. Tra gli autorizzati a sperare, tuttavia, ci sarebbe proprio Annalisa Tardino, il cui nome sembrerebbe in bilico secondo i calcoli del quartier generale leghista grazie all’aiuto fondamentale di Lombardo. Tanto necessario da giustificare la linea morbida del Carroccio sulle intemperanze dell’ex presidente della Regione all’interno della maggioranza, come dimostrato per la nomina dei manager della Sanità. Una manciata di voti, quelli che dividerebbero la coordinatrice verde dalla riconferma del seggio, che Tardino pare essere intenzionata a conquistarsi sul campo, partendo da lontano, con mesi di anticipo.
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