Animazione che passione

Che si tratti di un compleanno o di una laurea, di una manifestazione o di una vacanza, gli esperti del divertimento sono per eccellenza gli animatori.

Ma per creare un’atmosfera allegra e festosa, ci vuole verve ed esperienza e, anche se sembrerà esagerato, occorre specializzarsi. Manipolatori di palloncini, mimi, trampolieri, giocolieri, illusionisti, cabarettisti, servono per dare quel tocco in più che spesso manca durante un evento, pubblico o privato.

La sfida siciliana, ai colossi dell’animazione italiana, è di casa a Catania e si firma Gerry, re nell’intrattenimento per bambini e ragazzi. Da dj nelle feste a capo-animatore nei villaggi turistici, da concorrente al programma televisivo della Rai “Beato fra le donne” al “Karaoke” di Fiorellino. Docente di tecniche di animazione all’Anfe (associazione nazionale famiglie emigrati) e responsabile del corso di “Clown Therapy” (per la formazione di animatori in grado di regalare un sorriso anche durante una degenza in ospedale), ormai da anni crea mascotte, loghi, giochi e serate a tema, sempre più curati nei dettagli.

Il background di Calogero in arte Gerry?

“Fin da giovanissimo ho avuto un forte interesse per il mondo della musica e dello spettacolo. Ho frequentato per cinque anni il Conservatorio del Sacro Cuore di Catania e per una quindicina ho studiato pianoforte, mia grande passione.
Ho abbandonato l’università per rincorrere il mio grande sogno: l’animazione. A seguito di uno stage con Salvo Borrello, ho intrapreso questo mestiere affascinante e arduo allo stesso tempo. Ho inciso circa 60 dischi e promo per la radio. Ho composto canzoni tra cui ‘Per Erica’ dedicata a mia moglie”.


Ma qual è stato l’incontro che le ha cambiato la vita, professionale intendo?

“Sicuramente quello con Paolo Bonolis, che mi ha trasmesso una grande carica e passione per questo lavoro”.

Il suo sogno nel cassetto c’è ancora o già lo ha realizzato?
“C’è ancora. Ho collaborato a tante iniziative e ho contribuito a creare un nuovo tipo di animazione, ma ancora devo cimentarmi nella realizzazione di una struttura logistica polifunzionale che fornisca a 360° animazione, assistenza sociale, servizi… insomma un ‘castello di sogni’”.

Cos’è per lei la felicità, dato che si occupa di divertimento?

“Intanto il raggiungimento dei propri sogni. E riuscire a far divertire gli altri”.

Il suo motto è?
“Il divertimento non ha età”.

Cosa consiglierebbe a chi volesse intraprendere questo mestiere?
“Il mestiere dell’animatore l’ho iniziato con la voglia di mettermi in gioco. Poi mi sono reso conto di avere delle capacità artistiche e di riuscire ad esternarle. Riesco a mettere un pizzico di “poesia”, secondo me massima espressione dell’arte, in tutto ciò che faccio. Consiglio di iniziare intorno ai 18-20 anni e, se si scopre di possedere queste caratteristiche, di investire su se stessi facendo stage ad alti livelli. Ma soprattutto bisogna sentirsi “artisti dentro”. Prendiamo per esempio Fiorello, ha cominciato con la radio e con l’animazione, ora è conduttore televisivo e direttore artistico, ma in realtà prima di tutto è un “artista dentro” e con semplicità lo trasmette alla gente. Una regola d’oro è pensare di poter fare sempre di più e sempre meglio”.

Chiediamo a Luca, uno degli allievi di Gerry nonché studente di Lingue: perché hai scelto questa professione e cosa ne ricevi ogni giorno?
“Innanzitutto Gerry mi ha trasferito parte della sua esperienza, da ottimo animatore e procacciatore d’affari, facendo sì che superassi i miei limiti e che mi mettessi in gioco. Gli stage servono tanto – e anche noi in agenzia ne organizziamo – ma quello dell’animatore principalmente è uno “stato d’animo”, una ricetta per vivere meglio e per farsi amare dalla gente “condendo” ogni situazione con allegria e spensieratezza. Consiglio di leggere anche libri di psicologia, spesso servono a capire le persone”.

Se vi è venuta voglia di intraprendere questa professione, ricordate che le caratteristiche di cui dovrete essere muniti – oltre il sentirvi “artisti nell’anima” – sono un pizzico di egocentrismo, faccia tosta, simpatia, eloquenza e spontaneità.

Stefania Oliveri

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