Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro di oggi tra i sindacati e il dirigente generale della Tecnis Gianguido Babbini, ‘braccio destro’ del commissario dell’azienda Saverio Ruperto. Al centro dell’incontro si è parlato dello stato di avanzamento dei cantieri dell’anello ferroviario di Palermo, del futuro dell’azienda e di quello dei operai, ormai rimasti solo in 35. Tra le richieste consegnate dalle organizzazioni dei lavoratori a Babbini, legate in particolare al rinnovo dei contratti degli operai – quelli in scadenza rinnovati per pochi mesi -, e l’annosa questione delle mensilità arretrate.
Si è rivelato però un incontro interlocutorio, senza risposte certe. La sensazione è che ormai si prenda tempo in attesa di conoscere il destino del colosso di costruzioni catanese, attualmente in amministrazione straordinaria. Proprio in questi giorni, infatti, sono state aperte le buste con le offerte e l’azienda, a breve, potrebbe essere ceduta: se a pezzi o tutta intera ancora non è dato saperlo. L’ultima parola spetterà quindi al Mise.
«Dopo tante sollecitazioni finalmente oggi c’è stato un incontro rispetto al rinnovo dei contratti scaduti e delle mensilità bloccate – racconta Filippo Ancona della Filca Cisl Palermo Trapani – Proprio su questo punto, ci è stato comunicato che le Ferrovie hanno fatto opposizione ai decreti ingiuntivi dei lavoratori. Il tema vero è che il cantiere dovrebbe essere di gran lunga superiore, invece il personale impiegato attualmente è assai limitato. È tutto fermo, in attesa di conoscere quale sarà il destino dell’azienda. Noi stiamo lavorando per salvaguardare i lavoratori e nei prossimi incontri – conclude – chiederemo di ottenere garanzie in questo senso».
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