Il dicastero delle Infrastrutture e Trasporti ha liberato risorse a livello nazionale per una cura del ferro che arriveranno pure a Palermo per concludere, almeno dal punto di vista progettuale, l’opera
Anello ferroviario, soldi per il secondo stralcio Cento milioni per la linea fino a Notarbartolo
Anche Palermo beneficerà degli stanziamenti nazionali del Ministero delle Infrastrutture e trasporti relativi alle linee metropolitane e urbane su ferro. Infatti al capoluogo saranno destinati 100 milioni di euro (su un totale nazionale di 1,4 miliardi) che serviranno alla progettazione e realizzazione del II lotto funzionale dell’anello ferroviario.
Questa cifra, unita ad altri 23 milioni stanziati nei mesi scorsi da Rfi per il cosiddetto upgrading di nodo, corrisponde all’importo che da più di un anno Comune e Regione – in pressing congiunto – avevano chiesto al Governo per poter ultimare l’opera dandole così un senso. Difatti, come è noto, il primo stralcio dell’anello, i cui cantieri da anni coinvolgono le zone del porto, di via Amari e di viale Lazio, prevede l’attestazione della linea monobinario solo fino al Politeama.
Lo step seguente (il secondo stralcio, appunto) serve invece a chiudere l’ovale ricongiungendosi alla linea nel tratto tra le stazioni Lolli e Notarbartolo, precisamente nel punto (più o meno ad angolo tra le vie Malaspina e Generale Cantore) dove per i lavori del passante ferroviario era stato realizzato un camerone sotterraneo più ampio, che prevedeva oltre allo spazio per i due binari del passante anche quello per l’anello. Si tratta di circa un chilometro di linea ferrata che – a grandi linee (ancora mancano i livelli progettuali di dettaglio che indicheranno il percorso esatto) – sottopassa la via Paternostro per poi curvare all’altezza di piazza Amendola e proseguire lungo l’asse Latini-Virgilio-Malaspina. Prevista pure una stazione situata più o meno all’altezza della via Catania, che verrebbe quindi a trovarsi a poche centinaia di metri dalla stazione Lolli di Rfi in un’ottica di interscambio.
Per il momento siamo ancora agli inizi della fase progettuale, affidata da Rfi ad Italferr, poi verrà la fase della gara d’appalto, sperando che ci siano meno vicissitudini di quelle sperimentate con il primo travagliato tratto Giachery-Politeama. «Intanto – osserva Emilio Arcuri, assessore comunale alle Infrastrutture – ci auguriamo che i lavori del primo lotto proseguano speditamente. Ricordiamo che il Comune è l’ente beneficiario dell’opera e non l’appaltante, e quindi al momento è parte lesa. Di sicuro il secondo stralcio sarà meno invasivo. Il commento sullo stanziamento è sicuramente positivo: al netto dei problemi tra anello e passante (con ritardi) e tram (senza ritardi), Palermo avrà un sistema efficientissimo trasporti. Vista la conformazione urbana composta da strade per la maggior parte strette, serve un cambio mentalità che possa basarsi però, e trovare sponda, in servizi adeguati. Questa è la sfida dell’amministrazione comunale per il periodo 2018-22. Ora ci mettiamo al lavoro con Rfi per la parte di nostra competenza».