Assemblea pubblica oggi pomeriggio al Teatro Politeama. All'incontro per presentare il progetto da oltre 150 milioni di euro parteciperanno oltre i rappresentanti di Rfi e Italferr, anche il sindaco, il suo vice e gli assessori. Ma i Verdi annunciano già un sit-in di protesta.
Anello ferroviario, cantieri e proteste Giunta Orlando incontra cittadini e associazioni
Il Comune di Palermo prova a correre ai ripari. E per arginare una protesta che monta in città da mesi per via dei numerosi cantieri aperti tenta la strada del confronto. Un’assemblea pubblica è stata convocata nel pomeriggio, alle 17.30, presso la Sala rossa del Teatro Politeama. Al centro del confronto con i cittadini ci saranno i lavori dell’anello ferroviario, un progetto da oltre 150 milioni di euro, che sarà illustrato dai vertici di Rfi, Italferr, oltre che dal sindaco e dal suo vice, Leoluca Orlando ed Emilio Arcuri, e dagli assessori alla Mobilità, alle Attività produttive e al Verde, Giusto Catania, Giovanna Marano e Franco Maria Raimondo.
Associazioni, residenti e commercianti sono da tempo sul piede di guerra per l’abbattimento delle storiche palme davanti al Palchetto della musica, per il calo delle vendite, per i disagi alla circolazione stradale. Qualcuno ha persino avanzato dubbi sulla stabilità dello stesso teatro. L’architetto palermitano, Danilo Maniscalco, in un’intervista rilasciata a MeridioNews, aveva denunciato la possibilità più che concreta che i lavori di scavo potessero peggiorare le lesioni già esistenti nella struttura.
Oggi l’Amministrazione comunale illustrerà il progetto, provando a spiegare che sui cantieri non si può tornare indietro. Bisognerà stringere i denti per almeno due anni e sopportare i disagi. Ma già i Verdi hanno annunciato un sit-in di protesta nell’area antistante il Teatro Politeama. «Riteniamo – sostengono – che l’Amministrazione comunale abbia il dovere di informare e coinvolgere fattivamente i cittadini in opere di ampio raggio, come la realizzazione dell’anello ferroviario. Ci chiediamo se da allora leggi, presupposti o stato di fatto delle cose, per esempio i problemi strutturali del Teatro siano cambiati, rendendo obsoleti pareri, autorizzazioni e nulla osta ottenuti anni or sono».
Per i Verdi in una «città cantiere» come Palermo, la chiusura o la restrizione di un ulteriore nodo cittadino per almeno 2 anni «aumenterebbe l’esasperazione comune a causa dell’inevitabile aumento del traffico e della ridotta serena vivibilità». Un capitolo a parte è costituito dal verde urbano, nei confronti del quale l’Amministrazione targata Orlando ha «un’effimera attenzione». «Sono centinaia gli alberi, alcuni dei quali di particolare pregio, già abbattuti nei vari cantieri in città – denunciano -. Ad oggi non è stata realizzata nessuna misura di compensazione prevista dalla legge. A questi adesso si aggiungeranno altre quattro palme centenarie, ma a nostro avviso almeno sette-otto verranno abbattute».