‘Andreotti è un bel soggetto’

Quando sfogliate La Sicilia e v’imbattete su quelle vignette esilaranti che scimmiottano la politica e l’Italia in pillole, state sorridendo dei disegni di Totò Calì. Artista dai natali romani, ma ormai catanese d’adozione, Totò è l’interprete beffardo dei “fatti” d’ogni giorno. L’ironia intelligente ed elegante dei suoi disegni ha la capacità di far ridere e ghignare di fronte alle contraddizioni della politica, dei suoi peronsaggi e delle sue dinamiche tragicomiche. Step1 lo ha ragguinto per un’intervista sulla sua vita e sulla sua attività sempre dinamica a ritmo di satira

 

 

Ciao Totò, innazi tutto una domanda di riscaldamento: raccontaci come sei arrivato a questo punto della tua carriera; gli inizi da ragazzo, i primi disegni..

ciao a voi, e grazie per avermi voluto dedicare questo spazio nella vostra testata..dunque entriamo subito in tema…come sono arrivato a questo punto? beh! come quasi tutte le cose della vita in maniera del tutto fortuita, io ho fatto tutt’altri studi (accademia di belle arti a Urbino) e in mente avevo il desiderio di fare il pittore e performer a tempo pieno. purtroppo la mia fama di satiro e caricaturista viaggiava piu’ velocemente di me, e quindi ha preso il sopravvento. non ho mai accantonato la pittura e le performance..diciamo che ai molti la cosa e’ meno nota. ringrazio il giornale per cui lavoro “la sicilia” il direttore e il caporedattore che hanno creduto in me, e i lettori del quotidiano che ogni giorno mi dimostrano stima e mi danno la forza per migliorare nel mio campo.

 

Pensi che oggi sia difficile per un giovane crearsi una futuro da fumettista – vignettista?

ops! questa è una domanda che dovresti porre a chi fa editoria nel nostro paese, sono loro insieme ai direttori di riviste e giornali a creare gli spazi, se manca l’imprenditoria di consequenza mancano le opportunità e i luoghi  dove esprimersi..ma questo credo che abbracci, ahimè, ogni campo del lavoro.

 

Quanto è complicato inventarsi una vignetta al giorno? E in questo senso, devi ringraziare la politica italiana che non ti fa mancare mai gli spunti giusti..

L’Italia è il paese dei balocchi per un vignettista, i nostri politici sono davvero delle maschere. purtroppo noto un’inversione di tendenza, adesso sono gli stessi uomini di potere che si danno del “coglione” o “dell’ubriaco”…quindi diventa dura se iniziano a farsi satira da soli. come possiamo noi piccoli buffoni di corte rendere ridicolo ciò che già è di per se ridicolo?

 

In queste ore si parla di Andreotti come presidente del Senato; lui è un personaggio che si presta bene alle caricature, ma qual è l’uomo politico che più ti diverte riproporre?

il senatore a vita e gran giurì della repubblica italiana non appartiene al mio periodo, io ho iniziato a fare satira con i vari Prodi e Berlusconi, ma sicuramente Andreotti, assieme alla buonanima di Spadolini rappresentano due bei soggetti da disegnare…

 

Qual è la vignetta che ricordi con più affetto? E quale quella di cui sei più soddisfatto?

tutte, non faccio mai pubblicare qualcosa in cui non credo..chiedete in redazione.

 

Cos’è la satira per Totò Calì?

un modo di dire le cose senza dire niente (ma disegnando molto).

 

Hai avuto qualche maestro da cui hai raccolto l’ispirazione nel disegno?

mi piace molto il primo Forattini e alcune vignette di Giannelli, trovo molto arguta ellekappa..vorrei ispirarmi ai loro portafogli.

 

Nella tua vita hai scritto testi per il teatro, sceneggiature per cartoni animati, sei stato scenografo, grafico, vignettista, pittore. Sei d’accordo che le forme d’espressione artistica non sono divise a comparti stagni, ma che piuttosto si compenetrano..?

assolutamente si, anche gli studi che ho fatto mi hanno portato a non abbandonare certi percorsi più spirituali..il teatro  e la pittura su tutti; ma lì si ragiona e si canta in maniera diversa…

 

Qualè il tuo rapporto con Catania?

amo Catania…ma Catania mi ama?

 

Hai già in mente una vignetta per le regionali siciliane del prossimo Maggio?

certooooo! ma la vedrete a Maggio.

 

Come rappresenteresti questa intervista?

hai presente quei film anni 30 dove c’è la polizia incacchiata che punta il faro in faccia al sospettato? più o meno così..


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