«Sono italiano e penso che il 19 luglio sia un simbolo non solo per la Sicilia, ma per l’Italia intera, forse anche oltre». Così parla il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, a Palermo per seguire i lavori connessi alle celebrazioni per il 32esimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti Emanuela Loi, Eddy Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Agostino Catalano.
«È il simbolo della libertà che si collega con la libertà – dice il ministro a MeridioNews – il simbolo del sacrificio di Paolo Borsellino, ma anche di Giovanni Falcone, delle donne e degli uomini delle loro scorte. È il simbolo di coloro ce si impegnano per contrastare l’illegalità criminale, la mafia in tutte le sue forme, in tutte le sue sembianze, anche insidiose. È il simbolo di un impegno quotidiano, non soltanto nei giorni speciali, perché il 19 di luglio sia come il 20 e come il 18 di luglio».
«Ogni giorno bisogna essere impegnati a combattere ciò che va contrastato – conclude Abodi – perché ha tolto la vita e noi dobbiamo cercare di rispettare questo sacrificio con il ripristino della legalità, l’affermazione della legalità, dei suoi valori, dei suoi principi e della sua importanza in una democrazia».
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