Ancora 110mila euro investiti per la pista ciclabile «Vernice anti scivolo, nuovo cordolo e segnaletica»

Ci sono 110mila euro per la messa in sicurezza della pista ciclabile che collega piazza Europa a Ognina, intitolata alla Staffetta partigiana. Li ha stanziati la Regione Siciliana lunedì scorso con una delibera di Giunta che dà attuazione a un decreto del ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti del 27 dicembre 2017. Quest’ultimo provvedimento riconosce alla Sicilia un contributo da oltre 480mila euro per la sistemazione delle ciclabili nei Comuni sopra i 20mila abitanti. Una somma che rappresenta il 50 per cento dei costi comportati dal piano: l’altra metà del denaro viene invece fornita dalla Regione. Che quattro giorni fa ha approvato la ripartizione dei fondi provincia per provincia. 

Il territorio etneo ha ottenuto 201mila euro. Oltre 110mila verranno spesi dal Comune di Catania per ripristinare gli standard minimi di sicurezza sulla Staffetta partigiana, che misura circa un chilometro e mezzo. «La sistemazione contempla tutta la pista, dall’inizio alla fine – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Pippo Arcidiacono – Oggi è solo una parvenza di pista ciclabile, non esiste quasi nulla». Ma cosa prevede il progetto del Comune finanziato dalla Regione? «Per prima cosa – aggiunge Arcidiacono – va messa a terra una vera vernice anti sdrucciolo, perché con quella attuale si scivola». Un secondo intervento riguarderà l’asfalto. «In alcuni punti e ai lati proprio non c’è, con un serio rischio di cadere», prosegue il forzista. 

Forse, però, il lavoro più atteso riguarda il cordolo laterale della pista, costruito nel 2016 con blocchi in cemento non collegati tra loro. Spazi vuoti che attivisti ed esperti hanno sempre considerato potenzialmente pericolosi. «Vanno uniti – dice il ciclo attivista del gruppo Ruote libere Alessio Marchetti – li hanno messi tutti staccati, il che li rende fragili e pericolosi, perché la ruota si può incastrare rovinosamente tra un blocco e l’altro». Sembra che le intenzioni dell’amministrazione comunale si muovano in quel senso, in effetti. «Serve un cordolo più resistente, quelli che ci sono adesso saltano facilmente – ammette Arcidiacono – costruiremo una struttura fissa, ma non sarà in cemento. Ci sono molti materiali, valuteremo quando sarà il momento». Verrà poi ripristinata (o applicata ex novo) la segnaletica verticale e orizzontale. Il Comune non ha ancora ricevuto gli atti ufficiali. Il progetto presentato per partecipare al bando dovrà essere rimodulato sulla base della cifra a disposizione. Il che rende ancora incerti i tempi di avvio dei lavori. I tecnici tengono a ribadire che si tratta di fondi che possono essere spesi unicamente per il rifacimento di piste già esistenti, e per nessun altra ragione. La prima richiesta di fondi ammontava a 200mila euro per il solo capoluogo. Gli altri due progetti stanziati ricadono invece su Misterbianco

Foto Lungomare liberato

Rimane sul tappetto il tema del collegamento con corso Italia. «Attualmente – dice Marchetti – i ciclisti che giungono in piazza Europa si ritrovano in una strada in controsenso, senza neanche un passaggio ciclo pedonale, e con l’attraversamento pedonale recentemente livellato». I livellamenti, per l’appunto. Qualche mese fa il Comune ha addolcito le cunette prodotte dalle strisce pedonali rialzate. Ma non ha fatto lo stesso all’interno della pista. «Come se i ciclisti fossero quelli che uccidono i pedoni, quindi da rallentare, e non le auto», sospira l’attivista. 

La pista ciclabile Staffetta partigiana venne inaugurata per ben tre volte nel 2016, dall’amministrazione Bianco. La prima a maggio, la seconda a giugno, la terza a dicembre. Per la sua costruzione, Palazzo degli elefanti aveva stanziato in un primo momento 196mila euro, con lavori affidati alla ditta di Belpasso Betel costruzioni. Per poi accorgersi, però, che la coperta era corta. Nell’aprile 2016, a pochi giorni dalla prima inaugurazione, il Comune decise dunque di investire ancora 300mila euro per la sicurezza del tracciato. Denaro che doveva servire a estendere i cordoli, individuare una nuova ditta che si occupasse della segnaletica verticale e orizzontale, attrezzare le aree di sosta, spostare barriere in cemento e semafori, infine installare dei dissuasori. 


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