Mentre continua a fare rumore il silenzio del presidente della regione siciliana, rosario crocetta, contro il tentato golpe centralista del governo di matteo renzi, scende in campo l'assembla regionale siciliana. Che, oggi, ha approvato all'unanimità una risoluzione, firmata da tutti i capigruppo, che da' mandato al presidente dell'ars giovanni ardizzone "a promuovere iniziative per salvaguardare l'autonomia garantita dallo statuto speciale rispetto al disegno di legge costituzionale in discussione a roma".
Anche l’Ars contro il tentato golpe centralista di Renzi
Mentre continua a fare rumore il silenzio del Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, contro il tentato golpe centralista del Governo di Matteo Renzi, scende in campo l’Assembla regionale siciliana. Che, oggi, ha approvato all’unanimità una risoluzione, firmata da tutti i capigruppo, che da’ mandato al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone “a promuovere iniziative per salvaguardare l’autonomia garantita dallo Statuto speciale rispetto al disegno di legge costituzionale in discussione a Roma”.
La questione è delicatissima. Si parla, infatti, del ddl governatitivo che riforma il Titolo V della Costituzione, ovvero i rapporti Stato-regioni. Il Governo Renzi, oltre a togliere alle regioni tutte le competenze (o gli asset?) in settori strategici, cone l’Energia e l’Ambiente, aveva pensato di estendere, tuot-court, queste disposizioni anche alle Regioni a Statuto speciale.
La vigorosa protesta del Friuli Venezia Giulia, del Trentino e di altre minoranze linguistche, ha costretto Renzi ad una parziale correzione di tiro. Come vi abbiamo raccontato qui, tra le prime a scendere in campo, la Presidente friulana, Debora Serracchiani, che pur essendo anche vice segretario del Pd, non ha esitato ad impedire la cancellazione della storia e dei diritti della sua regione, contro il volere del leader del suo partito.
Così, stamattina, sul sito del governo la disposizione è comparsa con una correzione: “Le disposizioni di cui al Capo V della presente legge costituzionale non si applicano alle regioni a Statuto speciale”. La comparsa del ‘non’ ha, in parte sedato lo scontro, ma non del tutto. Perché si aggiunge “sino all’adeguamento degli Statuti”.
Insomma, la battaglia è solo rimandata. E lo sanno bene i deputati dell’Assembela regionale siciliana, che dopo l’allarme lanciato ieri dal Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, oggi si è stretta su un unico obiettivo: impedire ad un Governo, peraltro non eletto, di cancellare con un colpo di penna storia e diritti delle regioni.
In Aula, oggi, ha tenuto banco anche l’attacco mediatico che ha come bersaglio la Sicilia. A suscitare il dibattito, la puntata di lunedì sera di ‘Presa Diretta’, condotta dal bravo Ricardo Iacona, che parlando della Sicilia, è caduto, suo malgrado, ne siamo certi, in alcune trappole.
A Sala d’Ercole, si è quindi parlato (su inziativa di Michele Cimino) anche della lettera ( pubblicata da LinkSicilia) che il Prof Massimo Costa ha scritto a Iacona per metterlo in guardia da una serie di menzogne che circolano sulla nostra regione. Replica considerata più che esaustiva. Qui potete leggerla.
Regioni sotto attacco, il Friuli reagisce e compare un magico ‘non’…
Il Prof Costa a Iacona (Presa diretta): “Sulla Sicilia troppe imprecisioni”
Ardizzone: Da Roma offensiva finale allAutonomia siciliana e al regionalismo
Regioni, Macaluso: “Bisogna contrastare la tendenza all’accentramento dei poteri”