Sono una dozzina le procedure di accordo quadro aggiudicate a fine 2020 dalla società che gestisce le statali e la Palermo-Catania. Non mancano i volti noti e anche chi in un passato più o meno recente è finito nel mirino delle procure di mezza Sicilia
Anas, tombolata di gare d’appalto prima di Natale C’è chi ha fatto terno e chi non è esente da ombre
Come dodici fette di una grande torta. Oppure, considerato il periodo in cui sono finite sulla Gazzetta ufficiale, un panettone da 60 milioni di euro a lunghissima scadenza. Quattro sono infatti gli anni coperti dagli accordi chiusi da Anas per la manutenzione delle strade e autostrade gestite in Sicilia. Le gare, ognuna del valore di cinque milioni, si sono concluse tra novembre e Natale, sancendo per Anas la fine di un anno che ha registrato la riapertura dell’autostrada Palermo-Catania, dopo un lustro dal cedimento del viadotto Himera, e il diverso rapporto con i rappresentanti della politica regionale e nazionale. Dagli attriti, per nulla celati, con Nello Musumeci e Marco Falcone, alla maggiore comprensione, anche questa poco mascherata, del viceministro Giancarlo Cancelleri.
Chi di certo ha brindato al 2021 con un sorriso sono le imprese vincitrici delle gare che stavolta – essendo senza limiti di partecipanti e con il criterio del minor prezzo – si sarebbero potute equiparare a vere e proprie lotterie. O, se si vuole restare in tema natalizio, a delle tombole. Scorrendo i nominativi degli aggiudicatari – nomi più o meno noti – ci si accorge che c’è anche chi ha fatto ambo e chi addirittura un terno da 15 milioni di euro. Cifra che al netto dei ribassi – tutti compresi tra il 25 e il 26 per cento – supera comunque gli undici milioni.
È il caso della famiglia Capizzi di Maletto, aggiudicataria nei giorni scorsi anche dei lavori per il primo lotto della strada dell’Etna, tramite il Consorzio stabile progettisti e costruttori e insieme alla Ingegneria Costruzioni Colombrita. Se a guidare il consorzio è il 28enne Emanuele Capizzi, ad amministrare le società che firmeranno con Anas gli accordi quadro sono Salvatore, Mario e Gianluca Capizzi. Il primo, 28 anni, è amministratore della Soter srl, società con sede legale nella periferia est di Roma ma con il cuore pulsante nel piccolo centro tra Etna e Nebrodi. Il 23 dicembre la Soter ha avuto la conferma di essersi aggiudicata una delle procedure, grazie a un ribasso del 25,228 per cento che le ha consentito di avere la meglio sulle altre 35 imprese partecipanti. Cugini di Salvatore, e tra loro fratelli, sono Mario e Gianluca Capizzi, rispettivamente amministratori di Gresy Appalti e Torsten Costruzioni. Le due società, per i prossimi quattro anni, si occuperanno degli interventi previsti in parte delle province di Palermo e Agrigento.
Nella tornata di gare due società sono riuscite a fare ambo, vincendo due differenti gare. Sono la Cosiam di Gela della famiglia Greco, finita tragicamente sui giornali nel 2019 per il suicidio del titolare Rocco Greco, e la L&C Costruzioni di Alcamo, il cui amministratore Francesco Fundarò è finito tra gli indagati dell’inchiesta Fuori dal Tunnel sui lavori riguardanti la manutenzione dell’autostrada Messina-Palermo. L’imprenditore è accusato di essere andato incontro ai desiderata del direttore dei lavori per ottenerne dei vantaggi. Nel passato di Fundarò, come annotato dalla Dia di Messina, un processo chiusosi con la prescrizione, dopo una condanna in primo grado a metà anni Novanta in una vicenda legata a turbative d’asta. Lo stesso, inoltre, nel 2013 è stato citato – anche se non direttamente coinvolto – nell’inchiesta sui lavori per la cosiddetta variante di Caltagirone dove finirono indagati importanti imprenditori veneti con cui Fundarò era in Ati.
Tra i volti noti dell’imprenditoria siciliana che si sono aggiudicati gli accordi quadro di Anas c’è sicuramente la famiglia Mollica, che con il Consorzio Vitruvio di recente ha vinto una gara del valore di oltre due milioni. Lavori di messa in sicurezza banditi dal Commissario per il rischio idrogeologico a Gioiosa Marea, il centro tirrenico dove ha sede la base operativa dell’azienda. La gara di Anas è stata vinta invece dalla Ares srl, la cui socia di maggioranza è Antonina Buzzanca, moglie di Nino Mollica. Il fratello Pietro negli anni scorsi ha subito una maxi-confisca di beni ed è stato accusato di essere vicino a Francesco Scirocco, già condannato per concorso esterno e ritenuto eminenza grigia della mafia barcellonese. La Ares con il 25,214 per cento ha superato la concorrenza di una trentina di ditte. Un ribasso simile – 25,22 per cento – è servito al Consorzio Research per aggiudicarsi una delle dodici gare. A essere designata impresa esecutrice la Ing. Due srl. La società è amministrata dal favarese Pino Bellomo, imprenditore che una quindicina d’anni fa si ritrovò indiziato di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra dal pm Nino Di Matteo. L’accusa nasceva dall’averer negato di pagare il pizzo nonostante il suo nome fosse stato trovato nel libro mastro di un uomo di Bernardo Provenzano.
Altra impresa siciliana designata da un consorzio – il Build, un tempo Alveare Network – è la Diva srl di Vallelunga Pratameno, in provincia di Caltanissetta. La ditta in questo caso si occuperà di manutenzione dell’autostrada. Gli ultimi due accordi quadro sono andati alla Costruzioni Ruberto di Corleto Monforte, in provincia di Salerno, e alla Strade 2010, impresa di Bagheria che negli anni scorsi è stata in rapporti – senza essere coinvolta direttamente – con la Safe Roads srl, una delle imprese finite nell’inchiesta Buche d’oro, lo scandalo che nel 2019 ha fatto luce sulla corruzione all’interno del centro direzionale catanese di Anas. «L’iter di affidamento mediante procedure di accordo quadro garantisce la possibilità di eseguire i lavori con tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare una nuova gara d’appalto, consentendo quindi risparmio di tempo e maggiore efficienza», ha spiegato Anas, annunciando i nomi dei vincitori.