Anagrafe per gli impianti eolici e fotovoltaici della Sicilia

Un’anagrafe degli impianti eolici e fotovoltaici in Sicilia. La prevede un disegno di legge presentato all’Ars dai deputati del Movimento 5 Stelle. Obiettivo: “Mettere ordine in un settore in fortissima espansione e, spesso, senza adeguati mezzi di controllo”.

Finalmente si comincia a provare a fare un po’ di luce su uno dei ‘buchi neri’ dell’amministrazione regionale. L’iniziativa del Movimento 5 Stelle cade a pennello, perché nessuno sa che cosa sta succedendo nel mondo delle energia rinnovabili della Sicilia. Si sa che ci sono state inchieste giudiziarie E arresti. Si sa che, in alcuni casi, sono stati scoperti anche interessi mafiosi. Ma non esiste, allo stato attuale un report sulla situazione.

Qualche anno fa, ad esempio, quando impazzava l’energia eolica si è scoperto che, in tante parti dell’Isola, le pale eoliche giravano a vuoto. Non erano nemmeno collegate alla rete. Da allora in poi, invece di avviare un’indagine accurata rendendo pubblici i risulti, è calato il silenzio. E il silenzio avvolge anche il business degli impianti ad energia fotovoltaica.

“Il business delle energie rinnovabili – spiega il deputato Salvatore Siragusa, primo firmatario dell’atto parlamentare – ha raggiunto anche in Sicilia numeri importanti, ed anche alla luce delle recenti vicende giudiziarie, certo tutte da dimostrare, ma a cui la stampa ha dato molto risalto, è importante che i cittadini conoscano chi sono i proprietari ed i gestori degli impianti, se e come questi funzionino”.

Questo punto segnalato dal deputato del Movimento 5 Stelle è importante. Perché non si sa nemmeno se certi impianti siano in funzione. E si conosce poco o nulla dei luoghi dove dovrebbero trovare posto i nuovi impianti fotovoltaici.

Il disegno di legge, che non comporta oneri a carico della Regione, ha lo scopo di predisporre con tutti gli strumenti possibili, un adeguato strumento di controllo anche per contrastare eventuali infiltrazioni del crimine organizzato.

Se il disegno di legge dovesse trovare ‘semaforo verde’ in Aula, l’anagrafe verrebbe istituita presso l’assessorato dell’Energia, dove sarebbero registrati tutti gli impianti sulla costa e a mare con potenza superiore a 20 KW. Di questi il disegno di legge prevede l’indicazione, tra l’altro, della dimensione, dell’energia prodotta, di quella utilizzata direttamente e di quella commercializzata.

Inoltre vanno segnalati l’ammontare delle risorse finanziarie utilizzate, i dati identificativi dei soggetti richiedenti le autorizzazioni e quelli dei gestori dell’impianto.

 


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