Anagrafe degli eletti? Per i consiglieri comunali di centrodestra di Palermo è come il peperoncino nel sedere…

POSSIBILE CHE NEL 2013 CI SONO ANCORA UOMINI PUBBLICI CHE VOGLIONO NASCONDERE INCARICHI E PREBENDE?

Il Consiglio comunale di Palermo, a parte gli ‘affari’ dei Piani particolareggiati ‘truffaldi’ e dei Prust (altre ‘operazioni truffalde’) non produce mai nulla di interessante e di ‘vivo’. Cosa che, invece, è stata smentita nel’ultima seduta della scorsa settimana, quando a Sala delle Lapidi – la se del massimo consesso municipale del capoluogo dell’Isola – l’atmosfera è diventata improvvisamente ‘frizzante’. Che è successo?

A quanto si racconta, qualcuno – di certo non senza un pizzico di ‘malevolo gusto’ – ha piazzato un po’ di peperoncino calabrese ‘Doc’ nel sedere dei consiglieri comunali di centrodestra.

Insomma, per dirla tutta, in discussione è andata una delibera che prevede l’istituzione della cosiddetta “Anagrafe degli eletti”. In pratica, come avviene in Parlamento, i consiglieri comunali di Palermo dovranno mettere, nero su bianco – rendendola di dominio pubblico – tutti i propri ‘ammennicoli’: reddito, incarichi e via continuando.

Ovviamente, chiedere ai consiglieri comunali di centrodestra di Palermo, che hanno alle spalle dieci lunghi anni di Diego Cammarata story, significa, per molti di loro, leggere e applicare gli insegnamenti di Mishima…

“La verità è che hanno chiesto ai capponi di festeggiare il Natale…”, racconta uno dei presenti. Insomma, sono volate parole grosse, anche sopra il rigo (molto sopra il rigo, in alcuni casi).

Insomma, ricordate Bertoldo? Era stato condannato all’impiccagione con la facoltà di scegliere l’albero dove avrebbe dovuto essere impiccato. Ma nessun albero risultava di suo gradimento…

Una cosa simile sta succedendo ai consiglieri comunali di centrodestra di Palermo, ai quali “L’anagrafe degli eletti” non va proprio giù: stretta non gli entra, larga non gli piace…E dire che si tratta di una normativa nazionale che non può essere disattesa. Ma a Palermo, si sa…

Vedremo cosa succederà alla prossima seduta di Sala delle Lapidi…

Intanto sulla vicenda interviene Luisa La Colla, consigliere comunale del Mov. 139.

“La delibera sull’anagrafe degli eletti – dice Luisa La Colla (nella foto a sinistra) – discussa nelle ultime due notti in consiglio comunale, trova una sua giustificazione rispetto alla trasparenza che un rappresentante pubblico deve avere nei confronti dei suoi elettori e dei cittadini tutti. Gli amministratori onesti pagano oggi lo scotto di coloro i quali hanno utilizzato la politica per scopi meramente personali, e che hanno fatto scattare una caccia alle streghe, ponendo sul loro stesso piano anche chi invece si è dedicato alla buona amministrazione”.

“E’ giusto che i cittadini che hanno avuto fiducia nei nostri confronti vengano ripagati – aggiunge la consigliera comunale – essendo messi a conoscenza di quanto e come operiamo per il bene della nostra città. Durante la discussione sull’approvazione dell’anagrafe degli eletti, alcuni consiglieri del centrodestra si sono trasformati come spesso accade da opposizione in saltimbanchi da circo, usando argomenti assolutamente pretestuosi per fare ostruzionismo fine a sé stesso. Atti di discriminazione nei confronti di chi può essere portatore di malattie invalidanti e non di trasparenza sono quelli prodotti con alcuni emendamenti delle opposizioni di centrodestra”.

“E’ inammissibile – conclude Luisa la Colla – richiedere cartelle ed esami clinici dei consiglieri comunali in quanto ciò viola la privacy degli individui sconfinando nella sfera privata”.

 

 

 


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