Continuano le critiche delle rappresentanze sindacali sull'operato della dirigenza della società comunale dei trasporti. «È una polveriera che sta per esplodere», dice il presidente della commissione consiliare competente Carmelo Sofia. Al centro delle polemiche la mancanza di circa 60 milioni nelle casse dell'azienda
Amt, sindacati chiedono azzeramento dei vertici Lungaro: «Non sono loro i miei datori di lavoro»
Sciopero alle porte, crisi di liquidità e sindacati sul piede di guerra. Non si fermano le polemiche nei confronti della dirigenza della società partecipata comunale Amt da parte di alcune sigle per via di quelle indicate come «gravi responsabilità». Al centro della critica, la mancata risoluzione del contenzioso che vede l’azienda dei trasporti vantare complessivamente 60 milioni di euro da parte della Regione e del Comune di Catania. «Abbiamo indetto, per il 21 aprile, uno sciopero e un sit-in nella vecchia rimessa di via Plebiscito – spiega il segretario di Fast-Confsal Giovanni Lo Schiavo – perché nessuno ha fatto nulla per aiutare Amt a uscire dal guado». «Chiediamo l’azzeramento dei vertici della società perché siamo stanchi di un presidente che nasconde i problemi». Al centro del fuoco anche il sindaco Enzo Bianco, il quale «ha una responsabilità politica perché è socio di maggioranza e non fa nulla. Attualmente la partecipata non ha ancora il nuovo contratto di servizio», dice il sindacalista.
«Non rispondo ai sindacati perché non sono loro i miei datori di lavoro», replica il presidente di Amt Carlo Lungaro. «Non so di cosa stiano parlando o quale sia la colpa della direzione. Gli attuali vertici non c’entrano con la crisi, la richiesta dei sindacati è senza senso», continua il numero uno della partecipata comunale. Che prende le difese del primo cittadino: «Bianco ha fatto tutto quello che ha potuto, fino a ieri ha accolto l’assessore regionale alle Finanze Alessandro Baccei per chiedere chiarimenti sui soldi che la Regione Siciliana ci deve». L’argomento, di stringente attualità, questa mattina è stato affrontato a Palazzo degli elefanti in una riunione della commissione ai Trasporti presieduta dal consigliere Carmelo Sofia. Presenti le rappresentanze dei lavoratori Faisa Cisal, Ugl, Iul trasporti, Cicl trasporti e Cigil trasporti
«È una polveriera che sta per esplodere», denuncia Sofia. «L’azienda ha 57 milioni di debiti certi a fronte di decine di milioni di crediti che nessuno sa con certezza quando entreranno nelle casse dell’Amt. Non si tratta semplicemente di mancanza di liquidità ma di una questione molto più complessa alla quale servono risposte certe attraverso un intervento straordinario del sindaco Bianco, che ha sempre dimostrato di avere a cuore le sorti della municipalizzata», prosegue Sofia. «Occorre attivare una linea diretta tra Palazzo degli elefanti e la Regione che consenta di saltare inutili lungaggini burocratiche».
«I debiti della società – spiega Sofia – sono composti da circa 13 milioni di euro da versare all’Inps, circa 4,6 milioni legati al fondo pensionistico Priamo, 18 milioni da pagare ai fornitori, cinque milioni e mezzo da consegnare agli istituti bancari, due milioni per i trattamenti di fine rapporto e un milione e mezzo di euro per conto terzi». Una situazione che potrebbe portare il 20 maggio a un secondo sciopero del trasporto pubblico locale.