Un forfait arrivato all'ultimo minuto ha creato confusione e malumore nelle urne ancora prima che fosse aperte. La prefettura è stata impegnata tutta la notte alla ricerca di sostituti. Le operazioni preliminari sono durate fino a notte
Amministrative, nei seggi elettorali è già caos Presidenti e scrutatori non si sono presentati
Urne aperte in Sicilia a partire dalle ore 7 di stamattina. Il capoluogo è uno dei 120 Comuni dove i cittadini sono chiamati a votare per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale. A Palermo si è registrata una situazione di caos nella costituzione dei seggi a causa del forfait, all’ultimo momento, di presidenti e scrutatori. La prefettura è stata impegnata per tutta la notte nel tentativo di risolvere la situazione, con la nomina di sostituti per consentire il regolare svolgimento delle operazioni elettorali. Malumori sono stati segnalati in diverse sezioni: gli scrutatori erano stati convocati alle 16 di ieri per le operazioni preliminari che dovevano durare al massimo quattro ore e, invece, sono rimaste bloccate fino a notte.
«Da candidato alla carica di sindaco – ha scritto in una nota Ciro Lomonte – devo denunciare il collasso della macchina elettorale palermitana. Un collasso che non ha pari dalla caduta del fascismo. Ci sono sezioni ancora chiuse a un’ora e mezza dall’inizio teorico delle votazioni e gente che è rimandata a casa – ha aggiunto l’aspirante primo cittadino – La pessima gestione di Orlando non consente neanche di esercitare un diritto costituzionale ai nostri concittadini. Non posso fare altro che sollecitare magistratura e forze dell’ordine ad intervenire per un fatto così grave e inaudito». Il riferimento è all’attacco hacker che ha subito il sito del Comune nei giorni scorso e che adesso impedirebbe ai positivi al Covid di potere usufruire del voto a domicilio. «Molti palermitani sono stati rimandati indietro e non hanno potuto votare. Abbiamo già avvisato il Governo – fa sapere il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli – di quanto sta avvenendo che sta vigilando sulla costituzione di tutti i seggi, che man mano stanno aprendo. Sappiamo che è una situazione ingiustificabile e inaccettabile. Proprio per questo dobbiamo essere ancora di più ad andare a votare. Dobbiamo andarci tutti noi e dobbiamo convincere anche chi non voleva farlo: la democrazia popolare è più forte di qualsiasi cosa».
E, intanto, è anche l’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro a fare una sorta di chiamata alle armi ricorrendo a un post pubblicato – intorno alle 9.30 di questa mattina, quando le urne avrebbero dovuto già essere aperte da oltre due ore – sulla sua pagina Facebook: «Mancano 38 presidenti di seggio nella città di Palermo. Chiediamo a chi è disponibile di recarsi adesso presso l’Ufficio elettorale del Comune per permettere a tutti i cittadini di votare». Ed è il commissario regionale della Nuova democrazia cristiana Totò Cuffaro a chiedere al prefetto «che i seggi rimangano aperti anche nella giornata di lunedì mattina per consentire a quante più persone di espletare il proprio voto e garantire così il rispetto di tale dovere e di tale diritto».
Nei 120 Comuni siciliani che votano per eleggere i propri sindaci e per rinnovare i Consigli comunali e circoscrizionali i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23. Oltre che per le Amministrative, si vota anche per i cinque quesiti referendari sul tema della giustizia. Lo scrutinio per i referendum abrogativi seguirà la chiusura dei seggi, quello per la tornata amministrativa inizierà invece alle 14 di domani.