Cinque candidati a sindaco e più di duecento aspiranti consiglieri. Per lo più concentrati a mediare tra le richieste di sviluppo del territorio e la capacità di spesa delle casse comunali. Senza dimenticare la viabilità e l'ormai nota passerella che dovrebbe collegare il Comune castellese ad Acitrezza, veri nodi che accompagnano l'ingresso dei cittadini nelle urne
Amministative, sfida a cinque ad Aci Castello Tra turismo, legalità e lotte nel centrodestra
Cinque candidati a sindaco, duecentosessanta aspiranti consiglieri, le elezioni amministrative 2014 ad Aci Castello sono attese con impazienza e curiosità. In un momento particolare per gli enti locali, la corsa per chi guiderà la cittadina nei prossimi cinque anni è stata forzatamente contraddistinta dallesigenza di miscelare le speranze per un futuro di sviluppo con la consapevolezza di dover tenere docchio le casse comunali.
Domenica gli elettori si troveranno a dover scegliere tra le proposte politiche del sindaco uscente Filippo Drago, sostenuto dai partiti Forza Italia e Nuovo Centrodestra, nonché dalle liste civiche Il Paese che vogliamo, Progetto Aci Castello, Grande Aci Castello, Movimento Civico; il progetto di Carmencita Santagati, che corre insieme al Megafono e alle liste civiche Insieme per Aci Castello e Aci Castello Futura; il centrosinistra riunito attorno a Maurizio Marino (Partito Democratico e Csa Cambiamento), il Movimento 5 Stelle che candida la portavoce Leda Adamo e la scommessa della sinistra radicale che con la lista Laltra Aci sostiene Mario Sangilles.
Sfida nel centrodestra. Tra i temi più interessanti alla vigilia del voto vi è senzaltro la sfida che Carmencita Santagati ha lanciato al sindaco uscente Filippo Drago. Pur non rinnegando il proprio passato di donna di destra, la Santagati che negli anni passati è stata anche assessore a Catania nella giunta Stancanelli ha puntato sul sostegno del Megafono con il chiaro intento di dare una svolta al paese, che, a suo dire, si trova in uno stato di immobilismo. Dal canto suo, Drago ribadisce la qualità del lavoro svolto in questi anni e sottolinea come grazie alla sua amministrazione si siano combattuti gli sprechi e il bilancio sia stato risanato.
Turismo. Come era facilmente prevedibile, a destare linteresse di elettori e candidati è stato largomento turismo. Le potenzialità attrattive del territorio sono state al centro dei dibattiti tra i candidati. Due i riferimenti più ricorrenti: la passerella che potrebbe collegare Aci Castello alla frazione di Acitrezza e la questione viabilità, specialmente nel periodo estivo. In questo senso, da più parti si è discusso circa la possibilità di rintracciare luoghi da adibire a parcheggio con listituzione di servizi navetta verso il centro del paese. Ottime proposte che, però, di questi tempi tirano in ballo un problema di certo non secondario: dove prendere i finanziamenti?
Trasparenza e legalità. Nonostante la campagna elettorale si sia adattata alla modernità dei tempi, con dispute a colpi di hashtag e confronti in diretta streaming, a colpire di più lopinione pubblica è stato ancora una volta ciò che succede sul territorio. In tal senso, negli ultimi giorni è rimbalzata sui social network e tra le piazze la notizia del video pubblicato dal giornale online LUrlo in cui si sente un politico locale promettere del denaro in cambio del voto. Un problema, questo, che di certo non interessa soltanto Aci Castello, ma che comunque riporta lattenzione sui comportamenti di chi trasversalmente si dichiara la persona giusta a risolvere i problemi dei cittadini.
Voglia di alternativa. Pur facendosi portatori di messaggi ben differenziati luno dallaltro, il centrosinistra di Mauro Marino, i cinque stelle di Leda Adamo e la sinistra radicale di Mario Sangilles attendono con fiducia il responso delle urne. Per loro, la possibilità di cambiare lorientamento politico castellese del recente passato non è una chimera ma un serio proposito. Dall’esito ancora incerto.