Luciano Lemetti, Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortesi non avrebbero adottato le cautele previste dalla legge per le lavorazioni dell'amianto, provocando la morte di dieci operai e lesioni gravissime in altri cinque
Amianto, rinviati a giudizio ex vertici Fincantieri Tra le accuse quella di omicidio colposo plurimo
Il gip di Palermo Cesare Vincenti ha rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime tre ex dirigenti dello stabilimento Fincantieri di Palermo: Luciano Lemetti, Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortesi. L’accusa per i tre è quella di non aver adottato le cautele previste dalla legge per le lavorazioni dell’amianto, provocando la morte di dieci operai e lesioni gravissime in altri cinque.
I tre imputati sono stati assolti per prescrizione del reato, invece, per alcune contestazioni relative alle lesioni colpose. Davanti al gup si sono costituiti parte civile i familiari delle vittime e la Fiom, con l’assistenza dell’avvocato Fabio Lanfranca.
Quello che comincerà il 15 gennaio davanti al giudice monocratico è il settimo processo agli ex vertici di Fincantieri responsabili, per l’accusa, del decesso, negli anni, di centinaia di operai ammalati di mesotelioma pleurico e asbestosi per il contatto con le fibre di amianto. Solo uno dei procedimenti finora è divenuto definitivo con le condanne dei tre ex dirigenti. Gli altri sono ancora in corso.