Amianto, dopo il piano regionale in Sicilia è cambiato poco Legambiente: «Poca informazione non favorisce bonifiche»

«Questo governo, così come il precedente, non ha tra le proprie priorità la questione amianto». Con solo nove mesi di legislatura davanti, per Nello Musumeci e i partiti di maggioranza – sempre che questa ci sia, considerati i vuoti d’aria che da giorni si registrano tra palazzo d’Orleans e palazzo dei Normanni, complici gli incontri romani del presidente e un rimpasto a oggi soltanto minacciato – le possibilità di fare cambiare idea a Legambiente sono pochissime. Il giudizio arriva a poco più di sei mesi dall’entrata in vigore del piano regionale per la gestione dell’eternit e il contenimento dei rischi per la salute a esso collegati. «La Sicilia ha una legge regionale dal 2014, ma finora è stato fatto pochissimo e questo nonostante le stime a ribasso dicano che nell’isola da fine anni Novanta ci siano stati circa 1600 vittime – dichiara a MeridioNews Tommaso Castronovo di Legambiente – e spiace dirlo ma per ora il piano regionale è rimasto lettera morta».

Il principale problema in Sicilia, quando si parla di amianto, è che in realtà non si sa quanto ce ne sia. «Una mappatura non esiste ancora, nonostante la legge prevedesse in tre anni addirittura lo smaltimento definitivo», continua Castronovo. A fotografare il pericolo dovrebbero essere i singoli Comuni con censimenti puntuali sia per quanto riguarda le strutture pubbliche che gli immobili privati. Infatti, per quanto sia ormai nota la pericolosità delle fibre specialmente allo stato volatile, basta guardarsi attorno per imbattersi in tettoie, cisterne o, non mancano i casi, anche fioriere. «Dai dati che abbiamo sono 133 gli enti locali che si sono dotati di un piano comunale, praticamente un terzo del totale. Ma come se non bastasse, sono appena una trentina quelli che lo hanno redatto in maniera conforme alle linee guida diramate dalla Regione». 

Non avere un piano comunale in regola rappresenta un problema, per il rischio di non accedere a possibili finanziamenti per le bonifiche, ma anche la spia di come la pubblica amministrazione sia impreparata su tutti i livelli. «L’ufficio regionale ha pochissime unità in servizio – prosegue il referente di Legambiente – mentre nei Comuni il personale non è formato, nonostante il piano preveda un impegno in questa direzione». Il documento approvato in estate dalla giunta Musumeci, dopo che nell’autunno 2020 la Cts aveva dato il proprio parere condizionato alla valutazione ambientale strategica, dettava tempi precisi per avviare le fasi propedeutiche alla rimozione. «Ogni previsione temporale è stata disattesa, ma purtroppo c’era da aspettarselo considerato il livello generale di impreparazione – critica Castronovo -. E questo discorso vale anche per le autocertificazioni che ogni persona che si trova ad avere a che fare con manufatti in amianto dovrebbe presentare». Da questo punto di vista, secondo l’associazione ambientalista, la Regione avrebbe peccato in una carenza di comunicazione: «Andrebbe fatta una campagna informativa intanto per far comprendere alle persone i pericoli connessi all’esposizione alle fibre di amianto, ma anche finalizzata a spiegare a tutti i soggetti coinvolti come comportarsi da un punto di vista burocratico».

Oltre alle questioni formali, da tenere in conto c’è anche quella economica. A oggi – ma stando a quanto appreso da MeridioNews alla Regione si sta lavorando a un avviso pubblico riguardante la messa a disposizione di incentivi – i costi ricadono tutti sui cittadini. «E non sono pochi, anche per via delle spese da affrontare per portare fuori dalla Sicilia l’amianto», ricorda Castronovo. Il riferimento va all’assenza nell’isola di siti per lo stoccaggio in sicurezza dell’eternit. Nel piano regionale alcune ipotesi sono state avanzate e riguardano Biancavilla, dove da decenni si fa i conti con i danni causati dall’avere cavato la fluoroedenite dal monte Calvario, e le miniere dismesse dell’entroterra. Possibilità che già a fine 2020 erano state osteggiate dalle popolazioni locali, preoccupate per un possibile ulteriore aggravamento della situazione ambientale nei propri territori. «Dubitiamo che la Regione trovi il coraggio di decidere, ma al contempo da tempo suggeriamo di cambiare visione e lavorare per un’individuazione di più siti, magari all’interno delle stesse discariche esistenti – spiega Castronovo -. Certo è che ogni valutazione lascia il tempo che trova finché non sapremo quanto amianto deve essere smaltito».

L’ultimo pensiero va al momento attuale che, complice i bonus messi a disposizione dal governo per le ristrutturazioni degli edifici, vede il settore edile particolarmente sollecitato. «Sulla carta questi lavori potrebbero anche favorire lo smaltimento dell’amianto, ma al contempo – avverte Castronovo – la nostra preoccupazione è che, in alcuni casi, per via della poca informazione, ciò possa avvenire con procedure non in linea con gli standard di sicurezza che andrebbero seguiti».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]