A causa di un contenzioso intentato da alcuni dipendenti, è stata bloccata una somma pari a 900mila euro. E, proprio in questi giorni, l’azienda deve versare 4 milioni di euro per far fronte ai salari e quasi 2 milioni per le tredicesime. Nel pomeriggio è prevista una riunione tra il cda e il presidente Gristina
Amat, a rischio blocco stipendi e tredicesime Conti pignorati, Bellia: «Si cerca soluzione»
Una nuova tegola per l’Amat, l’azienda di trasporto pubblico di Palermo che potrebbe non riuscire a pagare stipendi e tredicesime dei lavoratori per il mese di dicembre. A causa di un contenzioso intentato da alcuni dipendenti, infatti, i conti della partecipata sono stati congelati ed è stata pignorata una somma pari a 900mila euro. Proprio in questi giorni, l’azienda deve versare quattro milioni di euro per far fronte ai salari e quasi due milioni per le tredicesime. Ma con i conti congelati l’attività dell’Amat, di fatto, potrebbe bloccarsi. In via Randazzo, in queste ore, si lavora per scongiurare il peggio: lo stop dei lavoratori, in caso di mancati pagamenti e, inevitabilmente, del servizio di trasporto.
La vicenda risale ad alcuni anni fa e riguarda un’azione legale avviata da alcune decine di dipendenti che hanno chiesto un riconoscimento di livello superiore, e un conseguente adeguamento della retribuzione. «Si tratta di una situazione assurda – spiega Diego Bellia consigliere Cda dell’Amat – Alla base di tutto ci sarebbe un dispositivo di sentenza errato che ha riconosciuto un livello superiore a 30 persone, dei quali soltanto una ne aveva diritto. Gli altri erano operai generici, hanno perso in tutte le sedi di giudizio ma, stavolta, un giudice ha dato loro ragione». Intanto, i conti sono così bloccati fino al 18 gennaio, giorno dell’udienza e, per allora, si cercano possibili soluzioni.
«Oggi pomeriggio è prevista una riunione con il presidente Antonio Gristina per superare questa situazione di stallo e provvedere a pagare tredicesime e stipendi», assicura ancora Bellia: tra le ipotesi in campo anche quella di un mutuo. Ma si tratta solo di un’idea, la situazione si potrà delineare meglio nel pomeriggio. Nel frattempo, c’è chi tra le file dell’opposizione si scaglia contro il Comune, accusandolo di non aver trasferito le somme dovute alla partecipata: «Già nell’ultima relazione semestrale dello scorso giugno, si evidenziavano crediti per oltre 83 milioni di euro dal Comune» afferma il consigliere del M5s Tony Randazzo.
Secondo i consiglieri pentastellati, che il contenzioso potesse avere delle ripercussioni pesanti sui conti Amat si sapeva, dall’ultimo bilancio «si riscontrava e si doveva prevenire il problema» ma «non ci sarebbe alcun blocco di tredicesime e stipendi se il Comune di Palermo rispettasse le scadenze. Il sindaco mantenga gli impegni con la partecipata». A gettare acqua sul fuoco, tuttavia, è sempre Bellia che, in fatto di crediti, punta il dito contro la Regione: «In realtà non si tratta proprio di crediti, ma di un contenzioso legato anche al vecchio contratto e, comunque, per un valore di 30 milioni di euro. Se proprio dobbiamo parlare di somme dovute, se la Regione riconoscesse il contributo minimo legato ai costi sostenuti per il tram, dovrebbe versare circa 7 milioni».