Altro che Cipe!

Ammettendo che non sia morto sul colpo, con la bocca spalancata come nel grandioso Svegliati Ned di Kirk Jones, ora starà festeggiando. Chi?  Ma come chi? Il… fortunato che ha vinto 100 milioni di euro al Superenalotto; la vincita più alta in assoluto nella storia dei gran colpi di posteriore.
Si sa poco sull’identità del soggetto. Di certo c’è che il Viale Mario Rapisardi, a Catania, precisamente il numero 422 verrà, presto dichiarato luogo di culto. Con annesse acquasantiere in pietra lavica davanti alla ricevitoria Giunta.
 
Dopo sei benedettissimi mesi in cui questa sestina non si decideva ad uscire, tutta Italia era in fermento. Gente insospettabile, oneste madri di famiglia, bambinetti che per settimane hanno risparmiato su petardi e caramelle eran tutti lì a parlare di sistemi, probabilità e ‘mavarie’ possibili. Un’isteria collettiva insomma.
Ognuno esorcizzava come poteva, “Ma non sono troppi 100 milioni? Che poi non sai nemmeno come spenderli!”, “No ma io non li vorrei vincere… Troppe cammurrie!”.
Infatti, il fortunato possessore della schedina vincente, noi lo compatiamo tutti. Immaginiamo infinite telefonate da improbabili congiunti, per la serie “Ciao, quanto tempo! Ma ti ricordi la zia Peppina, la cognata della tua bisnonna, quella che abitava nel palazzo che faceva angolo col fruttivendolo dove andava a fare sempre la spesa la mia prozia? Eh, e quindi siamo praticamente parenti!”. Diamo per certo che da ogni albero, cespuglio, vaso di gerani spunteranno compagni di scuola, nemmeno si fosse fatto il liceo per 15 anni di fila.
 
Non basta. Dopo aver pensato a parenti, amici e vicini pettegoli, il fortunato vincitore dovrà fare i conti con la coscienza, rappresentata dalla più alta carica politica e morale di Catania: il Sindaco. Raffaele Stancanelli infatti, ha prontamente dichiarato: “Spero che il fortunato vincitore, così come avviene in altri Paesi, per esempio negli Usa, senta il dovere morale di fare qualcosa per la comunità”.
E lo sappiamo bene quale migliore opera di bene si possa fare, in questi giorni in cui ancora non si vede neanche l’ombra dei 140 milioni stanziati dal Cipe.
 
Anche perché, diciamocelo, se ha vinto, questo novello Paperon de’ Paperoni lo deve un po’ anche alla cabala della nostra città. È chiaro, lo si evince dai numeri. Allora, il 10 sono i fagioli, variante più comoda dei ceci su cui è stato inginocchiato il Sindaco nei momenti più bui del suo recente mandato. E da qui la grotta, il 74. Il 75 invece, è Pulcinella: il segreto dei conti in rosso del Comune, no? Senza dimenticare, ovviamente, l’omaggio alle amministrazioni passate: il vaso e i fiori (7 e 81) e la donna nuda (21). E poi, il lieto fine: la salvezza rappresentata dal 33, gli anni di Cristo, e la conseguente festa, con il numero 20.
 
Il nostro eroe si passi una mano sulla coscienza, quindi. Che poi, i riconoscimenti non mancheranno: può scegliere tra quelli equi e solidali, come una cucciolata intera di teneri cagnolini – che tanto ne abbiamo in più – o un addetto della Multiservizi completamente gratis a casa sua e senza spese, che tanto ci è abituato.


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