Si tratta di una piccola struttura privata che ospitava una quarantina di cani e diversi gatti. Proprio i felini hanno avuto la peggio, di tre si sono perse le tracce, uno è ricoverato in condizioni piuttosto gravi, mentre per un altro si sta vagliando il trasferimento in clinica
Altavilla, le fiamme colpiscono un rifugio per animali «Diversi feriti, un gatto è stato trovato carbonizzato»
Nell’incredibile ondata di incendi dei giorni scorsi, su tutti quello che ha devastato Monreale, ha fatto le spese anche un piccolo rifugio privato per animali abbandonati. Si tratta di una struttura messa in piedi da una famiglia, tra Altavilla Milicia e Trabia, che, in modo del tutto volontario, accoglieva cani e gatti offrendo protezione e cibo. «La signora che lo cura – spiega Salvo Libero Barone, volontario palermitano – ha preso in eredità la passione del padre. Ospita soprattutto cani, al momento ne ha una quarantina, molti glieli hanno lasciati lì davanti, abbandonati, e tra questi ci sono anche diversi cuccioli. I cani stanno benino, ma l’aria è ancora irrespirabile per via del fumo».
Ad avere la peggio sono stati i gatti. Uno è stato trovato completamente carbonizzato, mentre un altro, Angelo, si trova in clinica con gravissime ferite da ustione, specie sul volto. Altri cinque gatti, invece, si sono dispersi. «Di questi, due hanno fatto ritorno dopo qualche giorno e per uno di loro si sta valutando la possibilità di un ricovero, mentre per gli altri tre si teme il peggio».
«Si trattava – spiega ancora Barone – di gatti presi dalla strada perché ad Altavilla non c’è un servizio recupero o un censimento colonie, li hanno tolti dall’avvelenamento e hanno creato delle voliere. Purtroppo chi gestisce il piccolo rifugio non beneficia di aiuti comunali, anzi, la creazione stessa della struttura è avvenuta per fare fronte a politiche di controllo e protezione degli animali randagi che in provincia purtroppo sono pressocché inesistenti».
E diversi danni li ha subiti anche la struttura, con pali della luce divelti e danneggiati, vetri in frantumi e problemi alle recinzioni raggiunte dalle fiamme, che andranno inevitabilmente cambiate. Fortunatamente al momento dell’incendio, nessuno dei proprietari si trovava in casa. Per loro e per il rifugio si è già messa in moto la macchina della solidarietà.