Almaviva, scattano i primi 300 esuberi

A PALERMO SI CONTINUA A SCHERZARE CON IL FUOCO, METTENDO A REPENTAGLIO IL FUTURO DI 4 MILA E 500 LAVORATORI. FIGUCCIA (FORZA ITALIA) CONTRO LA PROPOSTA DEL MUTUO DI FERRANDELLI (PD). “NON SI CONTRAGGONO DEBITI PER PAGARE ALTRI DEBITI”, DICE FIGUCCIA. INFATTI, QUESTO LO PUO’ FARE SOLO LA REGIONE SICILIANA…

Non si profila alcuna soluzione nell’immediato e si allarga la vertenza Almaviva Contact che tiene col fiato sospeso quattro mila e 500 lavoratori.

Polemiche, chiacchiere, poca concretezza fanno sfondo all’emergenza sociale che vede il bacino lavorativo della citta di Palermo rischiare l’ecatombe se dovesse chiudere i battenti il colosso del settore call center.

“Perseverare con logiche assistenzialistiche è atteggiamento inspiegabile che condanniamo perché allontana la soluzione dalla prospettiva di investimento, sviluppo e crescita occupazionale”.

Con questa parole il Vicepresidente del gruppo parlamentare di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, Vincenzo Figuccia, è intervenuto sul dibattito intorno alla vertenza lavorativa Almaviva, criticando la proposta del deputato del PD al Parlamento siciliano, Fabrizio Ferrantelli, di un mutuo che Almaviva Contac potrebbe accendere con l’istituto regionale per i finanziamenti (Irfis).

“Mettere su debiti per pagare altri debiti – riferisce Figuccia – mi pare incredibile, le soluzioni vanno ricercate nel processo di diversificazione aziendale, nella esternalizzazione dell’attività, nel taglio dei costi garantendo i livelli occupazionali e la produttività dell’azienda”.

“Mettere cioè l’azienda – precisa l’esponente di Fi – nelle condizioni di fare cassa ed essere produttiva, razionalizzando da un lato e mantenendo i posti di lavoro dall’altro”.

Rispetto alla citata proposta del parlamentare regionale del Partito Democratico ed alla posizione assunta da Fi attraverso il suo Vice capogruppo, restano sul tappeto due nodi delicati da sciogliere per salvaguardare i posti di lavoro, che acuiscono lo scontro tra Regione e azienda.

Il primo è strettamente legato alla individuazione di una sede di lavoro, un edificio dove riunire i due call center ex Alicos ed ex Cosmed.

Dall’altro, l’individuazione delle risorse necessarie per ristrutturare e rendere idoneo all’attività di Almaviva l’eventuale edificio che dovesse individuarsi come sede per ospitare i call center.

Ad acuire la tensione che si respira da diverse settimane i possibili trecento esuberi tra i dipendenti dell’azienda, così come reso noto dall’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri.

Eppure gli spazi per diversificare l’attività nell’era digitale ci sono e vanno solamente perseguiti.

È noto come Almaviva, gruppo leader in Italia nell’Information & Communication Technology, abbia puntato molto nel settore della digitalizzazione del Paese, un vastissimo mercato che può garantire produttività e occupazione.

Basti ricordare come Almaviva, al servizio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) nella rivoluzione digitale della scuola, ha supportato la gestione di oltre 1,5 milioni di iscrizioni per via telematica, con un vantaggio significativo per la Pubblica amministrazione, la riduzione dell’impatto ambientale nel passaggio dal cartaceo al digitale e un risparmio di tempo per le famiglie.

Questo impegno è dimostrato oggi dal successo delle iscrizioni scolastiche per via telematica. Le domande registrate e acquisite correttamente dal sistema infrastrutturale gestito da Almaviva sono state in tutto un milione e 500 mila, cioè il 99,40% delle attese.

Una sfida vinta anche da Almaviva che ha supportato il ministero con servizi infrastrutturali del sistema informativo del Miur e che ha gestito una mole consistente di dati in modalità Cloud. Rispetto al 2013 le performance del sistema sono migliorate notevolmente, consentendo iscrizioni più facili e immediate e ottenendo un successo per oltre il 96% con un risparmio considerevole di carta inutilizzata.

Gli spazi di crescita e conquista di nuovi spazi di mercato ci sono. Ed in Sicilia? Almaviva ed i lavoratori, con le loro professionalità e capacità, saranno messi in condizione di cogliere le sfide del mercato e garantire un futuro occupazionale e produttivo?

La parola la Governo regionale, pigro e quasi insensibile rispetto all’emergenza occupazionale in Almaviva, cosa saprà fare per mantenere quattro mila e 500 posti di lavoro?

 

 


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