Almaviva, in ritardo fondo Inps di integrazione «Lavoratori in crisi, azienda anticipi somme»

Stipendi ridotti per i lavoratori Almaviva Contact di Palermo che a causa di ritardi dell’Inps, nel trasferire la quota relativa agli ammortizzatori sociali, percepiscono anche il 40 per cento in meno del dovuto. A denunciarlo i sindacati che rivelano come a fine anno, mentre era ancora in corso la trattativa per scongiurare i licenziamenti nei siti di Roma e Napoli, il colosso dei call center in Italia ha deciso di applicare (fino al mese di marzo) un nuovo strumento introdotto con il Jobs act: il Fondo di Integrazione Salariale (Fis) che oggi permette all’azienda «di godere di molta più flessibilità rispetto ai contratti di solidarietà precedentemente utilizzati e meno obblighi di anticipo delle quote spettanti ai lavoratori». 

Ciò ha fatto si che i lavoratori possano essere messi in Fis anche per «più della metà di un mese di lavoro», senza l’anticipo delle giornate lavorative sotto ammortizzatori sociali, in attesa che l’Inps provveda al pagamento diretto. «Il tutto succede perché l’Inps sta avendo notevoli ritardi nell’approvazione delle pratiche – spiegano il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso e Rosalba Vella rsu Slc Cgil –  e quindi nel pagamento di quanto dovuto ai lavoratori. Così, però, un part time a 4 ore che solitamente percepisce circa 750 euro al mese, nelle prossime buste paga troverà 300 euro in meno».

A dicembre Almaviva «si è detta indisponibile ad anticipare le quote del Fis ai lavoratori», il tutto mentre la vertenza di Roma e Napoli era in bilico e i sindacati non potevano siglare accordi solo per un territorio, perché ciò «avrebbe spaccato ulteriormente una vertenza già di per sé molto complicata». Il disagio per i dipendenti, tuttavia, potrebbe proseguire anche per i prossimi mesi, affermano ancora le parti sociali: «Qualche settimana fa Almaviva ha comunicato la volontà di prorogare la Fis per altri tre mesi, fino a giugno».

I sindacati, così, hanno chiesto unitariamente di anticipare le quote ai lavoratori, che lavorano da gennaio in queste condizioni. «Oltre tre mila famiglie non possono più vivere al di sotto delle soglie di povertà e dell’assegno sociale – proseguono -. Siamo esasperati e questo non sta producendo quel rilancio tanto decantato da Almaviva per il territorio di Palermo. Almaviva a Palermo detiene più del 60 per cento dei suoi call center in Italia e, se non vi sarà un cambio di rotta, questo produrrà certamente un effetto domino».

Intanto, martedì 7 marzo è previsto un incontro con l’azienda e l’auspicio è che l’appello non cada nel vuoto. «Chiediamo anche all’Inps di sbloccare le pratiche – ribadiscono -, e un ulteriore sollecito anche al prefetto e alle istituzioni perché intervengano. Stupisce, però, che l’azienda si ostini a non voler anticipare il trattamento, un comportamento ingiusto e irragionevole. Anche alla luce del fatto che il mese scorso Almaviva, seppur in un rado diverso, quello della digitalizzazione, ha vinto un bando di gara con del ministero dell’Economia  del valore di 854 milioni di euro. Perché non investono anche nel settore dei call center? Non è tollerabile che si lasci morire così uno degli ultimi baluardi dell’occupazione del territorio. Non lo permetteremo – concludono – e Palermo non può permetterselo».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]