Almaviva, 27 manifestazione a Roma Nuovo sciopero contro stallo vertenza   

Si è concluso con un nulla di fatto il braccio di ferro tra Governo, azienda e sindacati sulla vertenza Almaviva, con un confronto ormai in stallo e rinviato a data da destinarsi. Al termine dell’ incontro di ieri al Mise, durato tutto il pomeriggio e proseguito fino a tarda notte, non è stata fissata una nuova data che, tuttavia, dovrebbe arrivare prima del 5 giugno: in assenza di un accordo, infatti, potrebbero partire i primi licenziamenti. Nel frattempo i sindacati, per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza e scongiurare i 2988 licenziamenti annunciati dall’azienda su scala nazionale, si preparano per lo sciopero nazionale stabilito da Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil per venerdì prossimo, alle ore 10 a piazza Santi Apostoli, nella Capitale.

Un percorso che appare in salita e con pochissimo tempo a disposizione, con il Governo nazionale e azienda arroccati sulle proprie posizioni, cambiate di pochissimo rispetto all’ultimo incontro. Da un lato Almaviva che, in assenza di riforme strutturali di settore, ha dichiarato di proseguire con le procedure di mobilità. Dall’altro l’Esecutivo che ieri, tra le soluzioni studiate nel frattempo, ha messo sul piatto sei mesi di cds di tipo B previsti dalle norme e altri 12 mesi di cassa integrazione in deroga; poi con fondo residuale istituito da legge Fornero, altri 18 mesi di ammortizzatori sociali con stesse caratteristiche della cassa integrazione. Una soluzione per salvare i dipendenti, ma anche per dare tempo al Governo di regolare il settore come richiesto da tempo da parti sociali e azienda.

Nel tavolo di settore, infatti, sono stati fissati tra gli obiettivi l’istituzione di un fondo per l’innovazione, il rispetto del contratto collettivo nazionale – l’esclusione di contratti privati – come condizione economicamente più vantaggiosa nei bandi di gara. L’aspetto più interessante, vedrebbe il Governo impegnato in una azione di moral suasion nei confronti delle aziende committenti, perché le clausole sociali siano applicate come prevede il codice degli appalti, con un accordo tra le parti e non con delega a un decreto. E in particolare, contro le violazioni dell’articolo 24 bis, è allo studio un emendamento che prevede un inasprimento della sanzione (dai 10 mila euro al giorno ai 10 mila euro a chiamata), con la la responsabilità in solido tra committente e outsourcer e sanzione per entrambi.

Proposte che al momento, tuttavia, sono solo sulla carta: manca la certezza sui fondi annunciati dal Governo per coprire la cds e la cig, e non si capisce perché fino a oggi non si sia vigilato sulla corretta applicazione delle norme già esistenti che regolano il settore. Almaviva al momento, ribadisce che a fronte dei problemi strutturali dell’azienda, della continua perdita mensile di 1,5 milioni di euro e del rifiuto dei lavoratori alla proposta di accordo,  non vede altra soluzione che andare avanti coi licenziamenti. Difficile prevedere, in questo momento, un punto di incontro tra le parti: non rimane che attendere il prossimo incontro al Mise che probabilmente, sarà anche l’ultimo primo del 5 giugno.

«Serve un coordinamento tra tutte le istituzioni: Stato, Regioni e Comuni per scongiurare questo disastro – ha detto dice il segretario provinciale della Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso -. Credo che le tre Regioni investite dalla crisi Almaviva devono mettere in campo misure per andare incontro all’azienda e scongiurare i licenziamenti».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]