All’Ersu di Catania, Ente senza più ‘testa’, va in scena la ‘guerra’ per le poltrone

Lo chiamano l’Ente ‘fantasma’. Parliamo dell’Ersu di Catania, sigla che sta per Ente regionale per il diritto allo studio. Il presidente, Gianni Silvia, si è dimesso. Il direttore, Nunzio Rapisarda, è in pensione da un pezzo e non è stato sostituito. Uno dei dirigenti delle unità operative, Luigi Albert, è andato in pensione. E tra qualche mse dovrebbe andare in pensione anche il dirigente della seconda unità operativa, Pippo Pignataro. A questo punto l’Ersu di Catania resterebbe privo di guida. Possibile?

Sulla vicenda Ersu di Catania intervengono i sindacalisti dei Cobas-Codir, Giuseppe Montalbano e Ferdinando Asaro. Che in una nota indirizzata a mezzo mondo (al Presidente Ersu di Catania,  al vice presidente Ersu, sempre di Catania, ai consiglieri di amministrazione Ersu, ai componenti della commissione per la  valutazione curriculum, al dipartimento regionale Istruzione Servizio Controllo e vigilanza Ersu e, per conoscenza, all’assessore regionale alla Funzione Pubblica Caterina Chinnici), scrivono: “Nel maggio del 2011 il Direttore dell’Ersu, Nunzio Rapisarda, all’atto del pensionamento, sembrava assegnare (attraverso una propria nota) – di fatto – la propria funzione ad uno dei dirigenti dell’Ente. Tale assegnazione sembrava essere contemplata dall’allora commissario straordinario, Cosimo Aiello, e dai componenti del consiglio di amministrazione”.

“Nel luglio dello stesso anno – si legge sempre nella nota dei Cobas -veniva nominato quale presidente dell’Ersu di Catania il dirigente regionale Gianni Silvia. Fra i primi atti compiuti, lo stesso Silvia provvedeva ad assegnare ai dirigenti Luigi Alberti e Giuseppe Pignataro le due unità operative previste dalla pianta organica, assegnando loro il coordinamento e il controllo delle due unità operative dell’ente e conferendo contestualmente ad altri dirigenti incarico di consulenza, studio e ricerca. Nel marzo del 2012, il dottor Luigi Alberti è andato in quiescenza e l’Ersu si ritrova così privo di Direttore e del dirigente dell’U.O.1., con un solo dirigente a ricoprire un ruolo di coordinamento (U.O. 2)2″. (in pratica, un’unità operativa è rimasta priva di dirigente).

“Il Presidente Silvia, quindi – prosegue sempre la nota – ha disposto un bando selettivo al fine di individuare un dirigente, all’interno dell’ente per sostituire il già pensionato dottor Alberti. Adesso, si ha notizia che alcuni componenti del consiglio di amministrazione avrebbero inviato una missiva al presidente dell’Ersu, chiedendo di stoppare e riaprire – di fatto – le procedure già avviate; tale richiesta è arrivata nonostante sembrerebbe che tutti i dirigenti in servizio presso l’ente abbiano regolarmente presentato istanza di partecipazione”.

Insomma, a quanto abbiamo capito, si sarebbe aperta una sorta di ‘guerra’ per accaparrarsi la poltrona di dirigente messa a bando. Cosa, questa, che non sembra andare a genio ai sindacalisti Cobas Montalbano e Asaro. Che aggiungono: “Alla luce delle superiori considerazioni, si invita la commissione valutatrice dei curriculum vitae (nominata dal consiglio di amministrazione) a procedere immediatemente, ed entro i termini previsti dalle leggi, all’esame dei curriculum pervenuti e si invita il vertice dell’ente ad assegnare l’incarico dirigenziale messo a bando con la relativa immediata contrattualizzazione del dirigente risultato ‘vincente’ della selezione. Si avvisa che, in mancanza di immediata esecuzione delle previsioni di legge in materia di esecuzione del procedimento amministrativo avviato, la scrivente si vedrà costretta ad informare le Autorità competenti per eventuali profili di illegittimità”.

In tutto questo dovrebbero essere banditi – o forse sono già stati banditi – i concorsi per i direttori di tutti i quattro Ersu della Sicilia (Palermo, Messina, Enna e, naturalmente, Catania). Con la partitocrazia già al lavoro per spartirsi le poltrone…

Foto Ersu di Catania tratta daviviateneo.it

 


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