Domani sera alle 21,15, nella piazza del museo delle orestiadi, a gibellina, nel ciclo delle tre serate dedicate al conservatorio "vincenzo bellini" di palermo ed alla musica contemporanea, verrà eseguita in prima assoluta l'opera da camera "con un soffio di vento" della compositrice e pianista palermitana valentina casesa (nella foto, sotto a sinistra). Ad eseguirla sarà l'ensemble 28/48 del conservatorio "vincenzo bellini", diretta dal m° fabio correnti, soprano francesca adamo, mezzo soprano lorena scarlata, attore domenico bravo.
Alle Orestiadi un’opera della musicista palermitana Valentina Casesa
Domani sera alle 21,15, nella Piazza del Museo delle Orestiadi, a Gibellina, nel ciclo delle tre serate dedicate al conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo ed alla musica contemporanea, verrà eseguita in prima assoluta l’opera da Camera “Con un soffio di Vento” della compositrice e pianista palermitana Valentina Casesa (nella foto, sotto a sinistra). Ad eseguirla sarà l’Ensemble 28/48 del Conservatorio “Vincenzo Bellini”, diretta dal M° Fabio Correnti, soprano Francesca Adamo, mezzo soprano Lorena Scarlata, attore Domenico Bravo.
L’opera rappresenta anche la prova finale del diploma accademico di II livello in Composizione, che la Casesa ha seguito nei recenti anni, sotto la guida del M° Marco Betta.
Si tratta del primo lavoro teatrale/operistico della compositrice, nota anche per la sua carriera concertistica con il Trio Arté.
L’ opera, in un atto, su testo della stessa Casesa, tratta dellambiguità e della confusione percettiva tra il mondo reale e lipotetico stato delloltre morte. Il principio fondante della composizione è la celebrazione della rinascita in quanto atto di volontà da parte delluomo di diventare attore della propria vita, eliminando la pesantezza che avvolge l anima attraverso il ricordo di una filastrocca dinfanzia.
Determinante in questo cammino è la presenza delle protagoniste/cantanti che, non comprendendo il silenzio e l immobilità delluomo, danno per scontato che si tratti di un fantasma. Solo dopo un soffio di vento la scena cambia, si trasforma per lasciar spazio ai dubbi delle protagoniste, allascolto dellassente più che del presente.
La consapevolezza dellessere si mescola con il nuovo ritrovato equilibrio, se pur breve.