Seduta impegnativa quella andata in scena oggi pomeriggio allars. All'ordine del giorno, tra le altre cose, due mozioni anti-muos, il sistema di telecomunicazioni satelittari che la marina usa sta costruendo a niscemi.
All’Ars tutti contro il Muos (o quasi…)
Seduta impegnativa quella andata in scena oggi pomeriggio allArs. All’ordine del giorno, tra le altre cose, due mozioni anti-Muos, il sistema di telecomunicazioni satelittari che la marina Usa sta costruendo a Niscemi.
La prima di Fabrizio Ferrandelli, la secondo del Movimento 5 Stelle. Entrambe, in sostanza, chiedono al governo siciliano, la revoca delle autorizzazioni e l’avvio di uno studio sui rischi per la salute e l’ambiente. Entrambi hanno sottolineato, citando lo studio sul Muos condotto dagli esperti del Politecnico di Torino, come sia già dimostrato che l’elettromagnetismo provochi danni alla salute.
Entrambi hanno condannato il governo dimissionario di Mario Monti, che ieri, alla vigilia della discussione in Aula di queste due mozioni, per bocca del Ministro Anna Cancellieri, ha dichiarato l’area dove dovrebbe sorgere l’impianto, “sito di interesse strategico nazionale”. Un tempismo straordinario.
I due deputati non hanno esitato a parlare di prevaricazione dello Stato sui siciliani e di violazione del diritto alla Salute, tutelato dalla Costituzione.
Numerosi i deputati che si sono dichiarati a favore delle mozioni. C’è chi ha sottolineato come, impianti simili siano solitamente costruiti in area desertiche, e c’è chi, come Pippo Di Giacomo, ha ricordato che l’impianto diverebbe un obiettivo militare che esporebbe la Sicilia a rischi di attacchi.
E poi, dito puntato sul governo siciliano:”Il governo Crocetta su questa vicenda è omertoso- ha detto Nello Musumeci-e lo Stato non può imporre che si metta a rischio la salute dei siciliani. Si trovi un altro sito”.
Insomma le mozioni sono state ampiamente e trasversalmente condivise. E, alla fine, unificate ed approvate.
Più tiepido nel suo intervento, Toti Lombardo, figlio dell’ex governatore Raffaele, che ha esortato a non trattare la questione in chiave demagogica e ha sostenuto che il Muos “si presenta come un progetto migliorativo rispetto alle antenne già esistenti nella base militare di Niscemi”.
In Aula anche l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maria Lo Bello: “Il Mostro di Niscemi riguarda tutti noi”.E poi, ha annunciato l’installazione di una stazione di rilevamento delle onde elettromagnetiche a Niscemi, ribadendo la volontà di Crocetta di incaricare l’Istituto Superiore di Sanità di condurre uno studio sul Muos. E ha ricordato che, ad autorizzare l’impianto è stato il Ministero della Difesa, senza passare dal Parlamento, nel 2006 e il governo Lombardo nel 2011.
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