Alfredo Pirri in mostra

L’attività della Galleria Collica prosegue con una mostra dedicata ad un artista d’indubbio talento ed evidente versatilità, proponendo un percorso nuovo, attraverso alcune fra le più recenti ed inedite opere di Alfredo Pirri. Presenti in mostra alcuni acquarelli, densi di cesure cromatiche, i cui toni, tenui solo per superficiale evidenza, sembrano smorzarsi all’interno di pressanti strutture in plexiglass che li contengono. Il cromatismo è inoltre pienamente reso con l’uso degli acrilici, i cui toni emergono con fissità esaustiva dai frammenti esposti in piena luce, per poi disperdersi nella luminosità diffusa delle opere angolari. Queste appaiono costruite con attenta strutturazione di fogli in rame, nei quali si realizza, fittizio, il permanente riflesso di una figurazione del tutto assente.

 

La ricerca, ora più formale, prosegue con alcune teche in plexiglass che raccolgono gli stralci di cartoni museali compostamente appoggiati su comuni cavalletti; qui, tutto quanto resta dell’opera d’arte comunemente intesa si disperde e, per moderno paradosso, si concretizza nel momento in cui l’opera stessa, un suo frammento e lo spettatore che la osserva, si riflettono sui dischi di silice inseriti all’interno di questi lavori strutturali prima che pittorici. Il reiterarsi delle forme conduce all’idea architettonica in cui tutto sembra continuamente rimandare ad uno spazio illusorio, ora palesato con forza espressiva dal plastico esposto; progetto di un’opera che meglio d’ogni altra rende chiara la tensione spaziale di Pirri. Attraverso questa idea, l’artista attua compiutamente la propria propensione alla strutturazione materica degli spazi e delle forme, sempre definite ed in certo modo limitate nella loro bidimensionalità, ma, al contrario, indefinitamente protese verso l’alto, luogo virtuale per definizione, il cui portale d’accesso, in forma neo-barocca, porta con sé la chiara consapevolezza del fatto artistico nel tempo.

 

A conclusione (solo temporanea e contingente di questa consapevole occasione artistica) un’installazione nella quale un gioco di specchi si mostra nell’indefinita frammentarietà di una superficie in frantumi, perpetuo riflesso della totalità perduta e quindi risolta nell’unità della cifra cromatica che in essa si riflette.

Micaela Miniotto

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