Un movimento trasversale, di destra, certo, ma alternativo a Meloni. Questa l’idea del Forum dell’indipendenza italiana, creatura dell’ex ministro delle Politiche agricole e forestali ed ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Alemanno che ha presentato da Palermo le sue idee, sottoscritte da altre 38 sigle della destra sociale, oltre che da rappresentanti di varie associazioni. Alemanno ha anche rappresentato l’esigenza di costruire «un percorso politico che interpreti il cambiamento, in alternativa alle attuali politiche messe in campo dal governo Meloni. Un progetto politico per un partito trasversale, che colga il disagio di quella parte del paese, da sempre attento alle minoranze e alle questioni sociali». Trasversale, dunque, come detto, ma sempre legato a doppio filo ai cavalli di battaglia della destra contemporanea.
Uno su tutti quello dei migranti, su cui Alemanno sì, critica il governo Meloni, tacciandolo di avere raccolto un «insuccesso» nelle politiche nazionali. Ma rilancia: «Noi riteniamo che bisogna fare una politica, bloccando le partenze e non gli arrivi. Quando il migrante arriva in mare non si può non dargli assistenza e non si possono chiudere i porti. Bisogna evitare che partano, usando cooperazione economica e strategie militari». Altro punto di dissonanza con l’esecutivo in carica è quello della guerra in Ucraina, con lo stesso Alemanno che si è fatto promotore del comitato Fermare la guerra e che denuncia «un costo veramente inaccettabile per una guerra che non è nostra».
«Vogliamo verificare di avere una forza adeguata ma sostanzialmente vogliamo agire sui delusi del governo Meloni – continua l’ex sindaco di Roma – su quelle persone che si aspettavano un cambiamento profondo che non c’è stato fino ad adesso. E vogliamo essere in una posizione costruttiva per questo governo. Parliamo a tutti, anche a coloro che vengono dal M5S o dalla sinistra. C’è molta attenzione in tutta Italia e in Sicilia in maniera particolare. Ci sono tanti movimenti locali e liste civiche qui. Ecco, vogliamo lavorare con il civismo che è il modo migliore per rappresentare le esigenze del territorio. E qui in Sicilia c’è tanto da fare, bisogna combattere l’autonomia differenziata, una riforma assolutamente sbagliata. Decideremo a novembre – conclude Alemanno – se trasformare il Forum, che attualmente è una confederazione di tante sigle della destra sommersa, in un movimento di partito che può partecipare alle Europee».
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