L’ex portiere, intervistato da MeridioNews, ha detto la sua sulla gara: «Mi auguro venga fuori un pareggio con gol». In rosa ha giocato solo un anno, ma i suoi ricordi sono vividi: «Palermo mi è rimasta nel cuore e torno tutti gli anni perché ho tanti amici. Mondello è un posto magico»
Alberto Maria Fontana avvisa il Palermo «Occhio al Novara, sarà gara da tripla»
«Sarà una partita aperta un po’ a tutti i risultati, il Novara è in grande crescita ed è un po’ la vera nina vagante del campionato». Non usa mezzi termini Alberto Maria Fontana, anche lui soprannominato Jimmy come l’altro ex portiere che per diversi anni ha vestito la maglia del Palermo. In rosanero Fontana è stato solo per un anno, collezionando una presenza. La sua carriera poi si è sviluppata per la maggior parte in Piemonte, con sette stagioni passate al Torino (come secondo portiere) e tre anni al Novara. E proprio sui piemontesi si focalizza la sua attenzione: «Il Novara ha tanti giovani interessanti – spiega l’ex portiere a MeridioNews – e quando hai una squadra di giovani possono venire fuori partite importanti come sconfitte. Credo comunque che Corini abbia la squadra in pugno e fossi in Tedino non sarei proprio tranquillo». A essere equilibrato è proprio il campionato di serie B, con tutte le squadre racchiuse in pochi punti: «Questo è un campionato veramente strano, la classifica è corta e la scorsa settimana se la Virtus Entella avesse vinto contro l’Empoli si sarebbe ritrovata in testa, invece ha perso ed è quattordicesima. In questo campionato bisogna essere bravi ad avere equilibrio perché finirà a giugno e non credo che ci sia una squadra in grado di potersi staccare dalle altre. Quando un campionato è molto livellato, è bene muovere sempre la classifica».
Il Palermo, dal canto suo, non vince da quasi un mese e arriva a questo impegno da tre pareggi consecutivi: «Ho vinto la serie B quattro volte e credo che quello che sta facendo il Palermo sia il cammino giusto. La serie B è lunga e le sconfitte portano scorie, non perdere fa crescere quindi direi che i rosa non soffrono assolutamente di nulla». Dal punto di vista tattico, invece, le insidie per i rosa potrebbero essere le ripartenze avversarie. «Il Novara – spiega ancora Fontana – ha giocatori veloci e rapidi e se il Palermo vorrà fare la partita dovrà rischiare di lasciare spazi e proprio lì i piemontesi potrebbero far male ai rosa». A guidare il Novara dalla panchina Eugenio Corini, che Fontana conosce bene: «Ho giocato con lui al Torino e ci si accorgeva già che era un giocatore con un taglio da allenatore. Credo che lui abbia sempre sognato di allenare il Palermo nella sua carriera e purtroppo è successo in un momento sfortunato, in un’annata difficile. Gli auguro di poter tornare lì e credo che anche se dovesse rivedere Zamparini lo saluterebbe e lo abbraccerebbe». E se il Novara sta facendo bene, è anche merito del Genio: «Credo che la scelta del Novara di dargli la panchina sia stata ottima anche perché Eugenio ha voglia di rivalsa e spero potrà tornare presto nella massima serie».
Sul possibile risultato che potrebbe maturare al Barbera, Fontana non si è sbilanciato più di tanto: «Con i pronostici sono un po’ scarso. Mi auguro che sia una bella partita, secondo me verrà fuori un pareggio con gol e spero che i portieri facciano bene». Da ex portiere, adesso procuratore, Fontana ha detto la sua anche sulla situazione portieri in casa Palermo, con il dualismo Posavec-Pomini: «Il dualismo in porta si vive male. Il ruolo del portiere è troppo delicato è importante per essere parte di un dualismo. In porta c’è bisogno di serenità. Fare il portiere del Palermo è complicato e la storia di Posavec mi ricorda un po’ quella di Ujkani. In rosa hanno fatto bene i vari Sicignano, Berti, Sorrentino, tutti portieri di una certa esperienza. I portieri giovani sono sempre un po’ criticati. Ovviamente non voglio togliere nulla a Pomini verso il quale nutro stima anche perché per tanti anni è stato secondo come me». Nonostante una sola stagione in rosa, Fontana ricorda bene l’annata vissuta a Palermo: «È stato l’unico anno in cui ho parato al Sud. Palermo mi è rimasta nel cuore e torno tutti gli anni perché ho lasciato degli amici importanti. È stata l’esperienza più bella lontano da Torino, mi dispiace essere rimasto solo per un anno e aver collezionato solo una presenza. Poi Mondello – conclude l’ex portiere – è veramente un posto magico».