Al via l’inclusione interculturale in classe e nella città

DA OGGI UN CONVEGNO NAZIONALE DI DUE GIORNI SUL TEMA DEGLI STRANIERI IN ITALIA. A PARTIRE DALLE SCUOLE. IL RUOLO DELL’ANFE. DOMANI L’INTERVENTO DI PIERO GRASSO

“Costruire la comunità scolastica a Palermo come nel resto d’Italia per affermare il principio che la scuola è diritto di tutti perché nessuno deve sentirsi straniero, neanche i palermitani”.

Con queste parole rilasciate al nostro giornale al termine della conferenza stampa di presentazione del terzo convegno nazionale “A scuola nessuno è straniero. Pratiche di inclusione interculturale in classe e nella città”, tenutasi ieri, presso la Sala degli Specchi di Villa Niscemi, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha sottolineato come l’iniziativa sia in piena sintonia con la visione progettuale dell’amministrazione comunale e della città di Palermo.

“Voglio esprimere il mio apprezzamento a Giunti Editore e ad Anfe – ha aggiunto il Sindaco Orlando – perché il convegno nazionale di alto profilo culturale aumenta le tessere del mosaico Palermo culla della convivenza e della coabitazione, che considera, cioè, gli stranieri come parte integrante e indivisibile del proprio tessuto territoriale”.

All’incontro con i giornalisti erano presenti, tra gli altri, oltre a Orlando, gli assessori alla Scuola e alla Partecipazione, Barbara Evola e Giusto Catania, il direttore generale di Anfe, Gaetano Calà e  Manuela Manciotti, rappresentante di Giunti Scuola.

Dopo le edizioni di Roma e Firenze, la manifestazione di Palermo è promossa dall’amministrazione comunale, dall’Anfe, dall’Ufficio scolastico regionale, da Giunti Scuola, Giunti T.V.P. editori e dalle riviste scolastiche di Giunti Scuola Sesamo e si svolge oggi e domani ai Cantieri Culturali della Zisa.

“Da Palermo parte un messaggio di pratica interculturale nelle classi come nella città – ha dichiarato l’assessore Catania al nostro giornale – Palermo non riconosce la categoria dello straniero ed il convegno nazionale rafforza il percorso teso a valorizzare il dialogo e l’integrazione. La scuola è il terreno ideale per la costruzione della città interculturale e per il superamento delle barriere tra italiani e stranieri.- ha aggiunto – ed a Palermo non ci sono stranieri, perché riteniamo  che i portatori di culture altre sono parte integrante del nostro sistema e in quanto residenti a Palermo sono considerati cittadini palermitani”.

“Continuiamo a sostenere  che chi nasce da genitori stranieri sul nostro territorio deve essere considerato cittadino italiano – ha riferito l’assessore Evola – e riteniamo che sia necessario revocare la circolare ministeriale con cui si fissa un tetto massimo di alunni stranieri nelle scuole. Ed è per questo che l’amministrazione comunale voluto contribuire all’organizzazione di questo convegno– ha aggiunto – che si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di investire sulla costruzione di una città interculturale”.

Ancora una volta l’Anfe nazionale, in collaborazione con la Delegazione regionale Sicilia, si distingue per iniziative di grande respiro culturale che denotano una grande capacità di amalgamare le istituzioni a tutti i livelli, scuotendo le coscienze su temi di grande attualità e d’impatto quotidiano per le comunità. Quello dell’integrazione interculturale a partire dalle scuole e dall’insegnamento della lingua italiana e mirato alla didattica interculturale, ed alla relazione con i genitori immigrati può essere, secondo l’Anfe, la ricetta vincente per centrare l’obiettivo dell’ampliamento del concetto di spazio comune nella scuola come nella città e quindi nella società.

Per l’Anfe, inoltre, è centrale la riforma della Formazione professionale che metta finalmente su un unico binario l’istruzione, la formazione professionale e l’orientamento “inserimento lavorativo” che ancora oggi in Sicilia viaggiano su binari diversi. Perseguire una nuova concezione della formazione professionale come sistema dell’offerta formativa integrata che eroga sia servizi relativi all’istruzione quanto alla formazione professionale che all’orientamento ed al placement.

Per l’Anfe è un modo per rivendicare tutte battaglie che ha condotto dal 1947, anno della sua costituzione, per i figli degli emigrati italiani che hanno subito nelle scuole dove i emigrava atteggiamenti di razzismo e di violenza psicologica. Sul problema scolastico del fanciullo emigrante l’Anfe ne ha fatto una delle sue principali battaglie tanto da avere condizionato nelle opportune sedi delle commissioni parlamentari la formazione delle leggi che oggi regolano le scuole in Italia.

“Attraverso il convegno nazionale abbiamo raccolto la sfida dell’interazione e della con-cittadinanza nella città e nella scuola – ha dichiarato Paolo Genco, presidente nazionale Anfe – e siamo soddisfatti della massiccia adesione di oltre 500 partecipanti tra dirigenti scolastici e insegnanti di lingua italiana provenienti da tutta l’Italia. Un ringraziamento particolare va alla Giunti editore per averci individuato come partner  – ha sottolineato – al sindaco Orlando ed ai suoi assessori Evola, Catania e Francesco Giambrone per avere raccolto e compreso da subito l’importanza dell’evento e di averlo sostenuto”.

Richiamiamo gli obiettivi del convegno nazionale.

Dopo circa vent’anni di pratiche d’integrazione e di educazione interculturale, il convegno si pone l’obiettivo di fare il punto sulla scuola multiculturale italiana e sulle luci e le ombre che connotano i cammini scolastici dei bambini e dei ragazzi stranieri, proponendosi anche di diffondere consapevolezze e progetti che spesso non riescono a diventare patrimonio di tutti, facendo in modo che gli insegnanti non debbano ogni volta ricominciare da capo.

L’incontro si compone di due parti: sei sessioni parallele di scambio e confronto di progetti e buone pratiche e una sessione plenaria sulle idee e le prospettive.

Le sessioni di confronto e di scambio declinano le parole chiave dell’integrazione e dell’educazione interculturale a partire dai ritratti dei “nuovi“ alunni – con attenzione ai più piccoli e ai più grandi – e dalle domande della scuola sull’insegnamento dell’italiano L2, sulla didattica interculturale, sulla relazione con i genitori immigrati. ?La riflessione non si limita alla scuola, ma si allarga al territorio toccando il tema dell’integrazione nella città e degli spazi comuni.

Nella sessione plenaria i relatori propongono punti di vista diversi (a carattere pedagogico, linguistico, filosofico, giuridico,sociologico…) sui cambiamenti sociali e culturali che ci riguardano tutti e sulle sfide dell’interazione e della con-cittadinanza nella città e nella scuola. A partire dalla consapevolezza che la scuola, per citare Dewey, è al tempo stesso “la madre e la figlia” della società e delle comunità in cui educa.

Il clou della manifestazione sarà domani, quando ai Cantieri Culturali è prevista la presenza del presidente del Senato, Piero Grasso, oltre a quella del presidente della Regione, Rosario Crocetta, del sindaco Orlando, degli assessori Barbara Evola e Giusto Catania, ed ancora, di Graziella Favaro, Pedagogista e referente scientifica del convegno, Stefano Molina, dirigente di ricerca presso la Fondazione Giovanni Agnelli, Della Passarelli, presidente Sinnos Editrice e della scrittrice Giusi Quarenghi.

 

 

 


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