Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, è stato arrestato dagli agenti di polizia di Siracusa con l’accusa di concussione. Il primo cittadino, 77 anni, è coinvolto in un’inchiesta coordinata dai magistrati della procura aretusea, per una serie di concussioni. Come disposto dall’autorità giudiziaria, è agli arresti domiciliari. Il primo cittadino, che è stato deputato per tre legislatura […]
Ai domiciliari il sindaco di Priolo Pippo Gianni. Il primo cittadino è accusato di concussione
Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, è stato arrestato dagli agenti di polizia di Siracusa con l’accusa di concussione. Il primo cittadino, 77 anni, è coinvolto in un’inchiesta coordinata dai magistrati della procura aretusea, per una serie di concussioni. Come disposto dall’autorità giudiziaria, è agli arresti domiciliari. Il primo cittadino, che è stato deputato per tre legislatura all’Assemblea regionale siciliana, ad agosto aveva annunciato il passaggio alla Lega. Nel suo passato anche 12 anni trascorsi alla Camera dei deputati come parlamentare.
«Il primo cittadino si è reso responsabile dei delitti di istigazione alla corruzione, tentata concussione, concussione, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici – si legge in una nota della questura – Per alcuni dei reati contestati, avrebbe agito in concorso con soggetti concorrenti, sia privati sia pubblici ufficiali, per i quali si è proceduto al deferimento in stato di libertà». Nello specificio Gianni, prosegue la questura, «avrebbe intimato a imprenditori locali, abusando delle propria posizione di vertice dell’amministrazione comunale, la dazione di ingenti somme di denaro a società da lui indicate, al fine di favorire imprese compiacenti nell’ambito delle gare di appalto, secondo la formula del partenariato pubblico-privato, garantendo alle stesse un diritto di prelazione rispetto alle altre società concorrenti».
Altre pressioni sarebbero state attuate per agevolare l’assunzione di persone nell’area industriale. «Dalle intercettazioni, è emerso che il sindaco, nel corso di colloqui con alcuni dirigenti dell’area industriale, minacciava l’effettuazione di penetranti controlli e verifiche, nell’esercizio delle competenze attribuite al Comune nel settore ambientale, nonché l’irrogazione di sanzioni pecuniarie alle aziende che gli stessi rappresentavano, qualora non avessero assecondato le sue richieste». Condotte simili anche all’interno del Comune, con pressioni su dirigenti di diversi uffici.