Agrigento, strada chiusa: isolate aziende e residenti «Non possiamo andare a lavoro né tornare a casa»

Costretti a lasciare l’auto a quattro chilometri da casa e dal lavoro, perché la strada è inagibile. Potrebbe essere questo il destino di decine di persone a Cammarata, in provincia di Agrigento, dopo la chiusura dell’arteria che porta a Mussomeli. Il transennamento, attuato stamattina, in realtà rimanda all’applicazione di un’ordinanza del Tribunale che nel 2014 aveva disposto la chiusura, in seguito al distacco di alcuni bulloni dei giunti di dilatazione di un ponte. Da quell’episodio, infatti, è nato un contenzioso tra la ditta, che lavorò al rifacimento della strada, e l’ex Provincia, finito davanti al giudice che, nell’attesa di dirimere la questione, stabilì la necessità di sospendere il traffico.

In realtà però la strada – transennata all’altezza della contrada Castroventuro-Salina – in questi due anni ha continuato a essere percorsa dal personale delle 36 aziende che si trovano nella zona. Realtà agricole che, in molti casi, coincidono con la residenza dei titolari. «Sarebbe un danno immenso se la situazione non si risolvesse in tempi rapidi – commenta a MeridioNews il direttore di Coldiretti Agrigento, Giuseppe Miccichè -. In quell’area si trovano circa 1.800 capi di bestiame che sono seriamente messi a rischio da una sospensione delle attività. Senza contare il danno economico per quelle ditte, come quelle attive nel settore caseario, che improvvisamente si vedono tolta la possibilità di consegnare il latte ai distributori». 

Il problema, comunque, riguarda anche la quotidianità di numerose famiglie, bambini compresi. «La strada, che questa mattina è stata bloccata dai cantonieri, porta a tante abitazioni dove vivono persone con figli in età scolare che di colpo si trovano isolate», prosegue Miccichè. Che poi spiega come in questi anni l’arteria sia stata percorsa senza problemi. «Il ponte al centro del contenzioso si trova diversi chilometri più in là, la strada che è stata chiusa non ha alcun problema. Anzi è in ottime condizioni come è raro trovarne da queste parti».

La vicenda, tuttavia, potrebbe essere risolta già oggi. «Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto – spiega il direttore di Coldiretti Agrigento -. Ci ha accolto con molta disponibilità e ha ascoltato i particolari della storia, assicurandoci il massimo impegno per trovare una soluzione tampone nel giro di poche ore».

Tra coloro che attendono buone nuove dalla Prefettura anche Salvatore Lo Re, titolare di un’azienda agricola. «Siamo quattro fratelli, viviamo tutti nella zona vicino la nostra azienda e abbiamo anche un agriturismo con la possibilità di pernottare – racconta -. Tutte attività che con una chiusura della strada verrebbero pregiudicate. Abbiamo saputo della decisione venerdì scorso, ma in questi due giorni bonariamente ci avevano fatto passare, oggi invece no». L’ordinanza, però, risale a due anni fa. «Riteniamo c’entri poco la questione sicurezza la zona in cui viviamo noi. Quel ponte è inaccessibile già da tempo, mentre la strada che percorriamo ogni giorno – conclude – non si sono mai verificati problemi».

Simone Olivelli

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