I pm stanno esaminando una convenzione con cui nel 2008 i sindaci dell'Ato affidarono alla società il rifacimento della rete idrica, per 31 milioni di euro, senza passare da nessun bando di gara. Quel progetto proprio adesso avrebbe dovuto vedere l'inizio dei lavori
Agrigento, si indaga sull’appalto per la rete idrica Affidamento a Girgenti, cantieri da aprire a breve
La mega indagine su Girgenti Acque tocca adesso un appalto nevralgico per la vita degli agrigentini: il rifacimento della rete idrica, per 31 milioni di euro, il cui progetto è stato da poco ultimato e i cui cantieri dovrebbero partire entro l’estate.
Il pool che indaga sulla presunta rete affaristica che sarebbe stata allestita attorno a Girgenti Acque, il gestore idrico dell’Agrigentino, sta infatti esaminando una convenzione che risale al 2008 ma di cui adesso si dovrebbero vedere i frutti. Dieci anni fa i sindaci dell’Ato assegnarono l’appalto sulla rete idrica direttamente alla società senza neppure una gara di appalto. I pm Salvatore Vella, Paola Vetro e Alessandra Russo, coordinati dal procuratore Luigi Patronaggio, stanno esaminando la convenzione, firmata nel 2008 dall’allora presidente della Provincia Vincenzo Fontana, che è indagato insieme ad altre 73 persone fra politici a tutti i livelli, vertici di Girgenti Acque e professionisti, tra cui il padre di Angelino Alfano, l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo.
Nei giorni scorsi, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto e l’assessore comunale competente Nello Hamel avevano reso noto che l’Ati aveva concluso l’iter del progetto di rifacimento della rete idrica e che si attendeva soltanto il decreto della Regione. Gli amministratori presumevano che i cantieri avrebbero potuto essere aperti entro tre mesi.
Qualche settimana fa l’indagine si era spinta fino in Puglia, per perquisire la società di revisione contabile Deloitte & Touche S.p.a., una delle maggiori in Italia, che certifica anche i bilanci di Girgenti. Tra i documenti sequestrati a Bari alcune fatture hanno attirato l’attenzione dei militari e del pm Salvatore Vella che ha coordinato le attività in Puglia. Si tratta di decine di fatture per più di due milioni di euro, custodite nei locali della Deloitte, che gli inquirenti ritengono false e che avrebbero reso inattendibile il bilancio di Girgenti Acque del 2014.