Il primo cittadino Lillo Firetto ha annunciato l'iniziativa con un post sulla propria pagina Facebook: «Un piccolo ma significativo passo avanti per la rigenerazione urbana», ha scritto. Le abitazioni furono costruite nel IX secolo d.C. dagli arabi. Il quartiere fu chiamato Rabato, dopo l'occupazione normanna
Agrigento, luci per riqualificare le case troglodite Sindaco: «Riconsegneremo anche antica grotta»
Luci per illuminare dall’interno le case troglodite del Rabato, uno dei quartieri più antichi di Agrigento. Ad annunciare l’iniziativa è stato stamattina il sindaco Lillo Firetto con un post sulla propria pagina Facebook: «Da stasera altro piccolo ma significativo passo avanti per la rigenerazione urbana – ha scritto il primo cittadino -. Dopo quasi 50 anni dalla frana di Agrigento, rivive uno degli angoli più preziosi del centro storico. Le case troglodite, splendido esempio di architettura per sottrazione, si illuminano dall’interno esaltando la bellezza del tufo».
Firetto ha poi aggiunto che «presto tutta quest’area ospiterà un giardino nel quale sarà piantato un ulivo della rinascita e sarà riconsegnata al piacere dello sguardo un’antica grotta».
Le case troglodite risalgono al IX secolo d.C., quando gli arabi si insediarono nell’area occidentale dell’attuale città. Scavando nella roccia le proprie abitazioni. Il nome Rabato, dall’arabo Rabad (sobborgo), nasce dalla decisione dei Normanni, che nell’XI secolo conquistarono la città, di ridimensionare il territorio con una serie di fortificazioni. Da cui rimase escluso il quartiere.