Agrigento è stata dichiarata Capitale italiana della cultura 2025. La proclamazione è avvenuta stamattina a Roma nella sala Spadolini del ministero della Cultura, alla presenza del presidente della giuria Davide Maria Desario e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Soddisfazione non solo per la città siciliana e i suoi abitanti, ma anche per il presidente […]
Agrigento è la Capitale della cultura 2025. «Ha vinto la relazione tra culture diverse»
Agrigento è stata dichiarata Capitale italiana della cultura 2025. La proclamazione è avvenuta stamattina a Roma nella sala Spadolini del ministero della Cultura, alla presenza del presidente della giuria Davide Maria Desario e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Soddisfazione non solo per la città siciliana e i suoi abitanti, ma anche per il presidente Renato Schifani: «Il governo della Regione – dichiara – è pronto a dare il proprio supporto e a fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera».
In finale con Agrigento, anche Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). «A convincere la giuria e a prevalere sulle altre autorevolissime città in lizza – aggiunge Schifani – sono stati anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla candidatura della città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale». Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento è stata Mantova nel 2016, poi Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia. Nel 2024 sarà, invece, Pesaro.