Due cognati di 35 e 24 anni sono indagati per lesioni gravi e minacce in concorso e per agito per futili motivi in seguito a un diverbio stradale. La vittima ha riportato fratture multiple e un trauma cranico con una prognosi di 30 giorni
Aggrediscono e minacciano un uomo fingendosi mafiosi La vittima aveva chiesto di spostare le auto per passare
Si sono qualificati come «mafiosi» e hanno aggredito e minacciato di morte la propria vittima apostrofandola come «sbirro e carabiniere». Due cognati di 35 e 24 anni sono, adesso, indagati per lesioni gravi e minacce in concorso e per aver agito per futili motivi in seguito a un diverbio stradale.
Secondo quanto ricostruito dai poliziotti del commissariato Borgo Ognina, tutto è iniziato all’interno dell’area di servizio in via Passo Gravina. Due auto impediscono l’uscita e l’uomo, che poi diventerà la vittima, sollecita l’attenzione dei due uomini alla guida perché si spostino e lo lascino uscire. Gli autisti, in macchina con le rispettive famiglie tra cui anche figli minori, intenti a parlare tra loro e infastiditi dalla richiesta, scendono dai mezzi e offendono e aggrediscono fisicamente l’uomo che ha riportato fratture multiple e un trauma cranico con una prognosi di 30 giorni.
I due si sono prima allontanati senza prestare soccorso alla vittima e lasciandola a terra. Poco dopo, però, avendo notato che la vittima li aveva ripresi con un cellulare, sono tornati indietro e lo hanno colpito ancora nell’intento di sottrargli il telefonino. Il loro intento non è andato a buon fine, ma hanno continuato a inveire con minacce di morte presentandosi come «mafiosi» e utilizzando «sbirro e carabiniere» come parole offensive rivolte alla vittima, avendo dedotto che con le riprese video avrebbe avuto un supporto utile per denunciarli. In effetti, la vittima ha denunciato i due cognati. Il 35enne è risultato già indagato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale mentre il 24enne per rissa.