Gli afterhours in questi quasi tre lustri di attività sono riusciti a guadagnarsi una grossa fetta di pubblico: dal ragazzino con lo zaino invicta al suo primo concerto all'indie-snob dal sapere enciclopedico Yuppie Flu:Toast Master
Afterhours, Ballate per piccole iene
1. la sottile linea bianca
2. ballata per la mia piccola iena
3. è la fine la più importante
4. ci sono molti modi
5. la vedova bianca
6. carne fresca
7. male in polvere
8. chissa com’è
9. il sangue di giuda
10. il compleanno di andrea
“Ballate per piccole iene” è senza dubbio l’album italiano più anticipato dell’ultimo anno. D’altronde gli afterhours in questi quasi tre lustri di attività sono riusciti a guadagnarsi una grossa fetta di pubblico: dal ragazzino con lo zaino invicta al suo primo concerto all’indie-snob dal sapere enciclopedico.
Il disco nasce grazie alla collaborazione con Greg Dulli, già frontman degli Afghan whigs – uno dei gruppi più influenti (quanto sottovalutati) degli anni ’90 -, che ha prodotto con Agnelli quest’ultima fatica della band. Il pezzo d’apertura è “la sottile linea bianca”, canzone che potrebbe essere perfetta colonna sonora per un omicidio commesso con fredda razionalità. Lo “spettro” di Dulli si fa vedere in alcuni pezzi, fra i quali “carne fresca”, il singolo “ballata per la mia piccola iena” e la bellissima “il compleanno di andrea”, traccia conclusiva che sembra esca direttamente da “gentlemen”.
Il momento più emozionante del disco è forse “ci sono molti modi” dove la voce di Agnelli si esalta adesso per urlare, ora per sussurrare e poi spegnersi lentamente. Per chi ha apprezzato la svolta di “quello che non c’è” non potrà che rimanere entusiasta da questo lavoro, carente, però, di quegli Anthem generazionali che han reso famosa la band ai tempi di “hai paura del buio?”. Un ottimo album, il cui maggior “difetto” (difetto?) è la poca accesibilità ai primi ascolti, ma col tempo sa affascinare come nessun altro disco precedentemente composto dagli Afterhours.
Data d’uscita: 15 aprile 2005