Aeroporto, serve la stazione sotterranea L’occasione per tornare nell’Europa che conta

La notizia positiva è che la presenza del ministro Graziano Delrio a Catania, ha riportato l’attenzione sull’aeroporto e sulle altre grandi infrastrutture di trasporto. Dalle notizie di stampa risulta che si stia parlando di realizzare una stazione vicino allo scalo, nell’ambito dei lavori per interrare i binari ferroviari che passano vicino alla testata della pista. La stazione, sempre dalla stampa, non è sotto l’aerostazione, ma dovrà essere collegata all’aerostazione da un trenino o da un people mover.

In questo sembra di rileggere il comunicato della Sac del giugno 2014, relativo a un progetto che prevede nel suo complesso la creazione di una stazione intermodale, di un sistema people mover per il collegamento con l’aerostazione, l’interramento parziale del tratto di ferrovia antistante la pista e la complessiva rivisitazione del polo ferroviario di Bicocca. Il progetto è redatto da Rfi nell’ambito di una iniziativa congiunta Enac (Ente nazionale aviazione civile) – Sac (Società che gestisce l’aeroporto di Catania) – Rfi (Rete ferroviaria italiana).

Da quanto si legge nella stampa odierna, le cose dette a Delrio sono le stesse dell’anno scorso? Dalla stampa sembra che la stazione possa avere un’altra localizzazione, alla fine della pista, comunque distante, tanto da aver bisogno di un trenino. Ma la domanda, che tutti continuano a fare, rimane la stessa dell’anno scorso: la stazione sotto l’aeroporto, si fa, sì o no? Non ci sono vie di mezzo: o è sotto, o non lo è. Per essere chiari le scale mobili oggi collegano arrivi (piano terra) e partenze (piano primo). Sotto vuol dire che con un’altra rampa di scale mobili si scende a un piano sottoterra e ci si trova nella banchina dei treni, come nei grandi e moderni aeroporti europei.

L’Europa, nel suo piano per le reti di trasporto Ten-T, ha definito due livelli. L’aeroporto di Catania è stato messo nel secondo, una sorta di serie B, recuperando un vocabolario calcistico. Per gli aeroporti, l’Europa – sempre nello stesso piano Ten-T– ha introdotto un livello ancora più alto, quello degli aeroporti principali. Una sorta di Champions League. La caratteristica discriminante degli aeroporti principali è di essere integrati nella rete ferroviaria.

L’occasione è storica per Catania. Può di colpo puntare a diventare aeroporto principale, e giocare nella Champions. L’integrazione nella rete ferroviaria con la realizzazione di una stazione passante sotto lo scalo potrebbe essere la chiave per entrare nella rete europea dalla porta principale, per dare all’aeroporto di Catania la prospettiva che merita. L’allungamento della pista è importante, ma non è l’elemento decisivo per un aeroporto principale: dieci aeroporti italiani e tanti altri in Europa hanno piste di almeno tremila metri, ma non sono certo aeroporti principali. La condizione è l’integrazione ferroviaria.

I vertici di Catania devono dare la risposta che i siciliani attendono. All’appuntamento del 2016, quando verranno ridiscusse le reti Ten-t, bisognerà presentarsi con la prova che Catania gioca la Champions, e questa prova è la stazione ferroviaria sotterranea. Il momento è quello giusto, il ministro Delrio è particolarmente attento alle integrazioni ferroviarie. Cosa vuole il Comune? Tutti conoscono la storia del raddoppio ferroviario vicino al castello Ursino che prevedeva sventramenti, sventati dall’impegno dei cittadini catanesi, dall’amministrazione comunale precedente e da quella attuale. Il sindaco Bianco propone il distretto. L’aeroporto è il cuore pulsante che permette al distretto di scambiare con tutto il mondo, ma deve avere le arterie che lo collegano al territorio, senza by-pass.

Sette province siciliane guardano a quale ruolo vuole assumere Catania che ha un’occasione unica di dimostrare che non ha esaurito la spinta propulsiva. Ha la chance di diventare un aeroporto europeo principale, di poter andare a testa alta a Bruxelles ad affermare il proprio ruolo e quello del distretto.

Francesco Russo

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