Aeroporto di Comiso, rinnovato cda Intersac Un altro passo verso l’apertura dello scalo

Dopo cinque anni di stasi a causa di problemi burocratici, per l’aeroporto di Comiso sembra essere più vicina l’apertura. Un altro passo è stato fatto ieri con il rinnovo del consiglio di amministrazione della Intersac Holding Spa, comproprietaria per il 65 per cento della Soaco, società di gestione dello scalo ibleo. Come primo compito, dovrà approvare la convenzione con cui si stabiliscono le modalità dei servizi di assistenza al volo, inviata il 4 ottobre scorso dall’Enav al Comune di Comiso, detentore del 35 per cento delle azioni Soaco.

Per il nuovo cda – che non percepisce alcun compenso – si sono già insediati Salvatore Bonura, segretario Cna Catania (Confederazione nazionale dell’Agricoltura e della piccola e media impresa), in qualità di presidente, e l’attuale presidente Sac (Società di gestione dell’aeroporto di Catania) Peppino Giannone in qualità di consigliere. Entrambi eletti in quota Sac. La società aeroportuale etnea è infatti socia di maggioranza della Intersac, insieme al gruppo editoriale di Mario Ciancio Sanfilippo, subentrato in seguito alla cessione delle quote da parte di Interbanca. La famiglia Ciancio è rappresentata nel nuovo organo amministrativo da Domenico Ciancio. Gli altri consiglieri di Intersac sono l’amministratore delegato di Soaco Giuseppe Ursino e l’avvocato ragusano Agatino Di Stallo.

Proprio la gara con cui è stata affidata cinque anni fa la maggioranza delle quote della Soaco, all’inizio interamente comunali, è oggetto di indagini da parte della Procura di Ragusa, che ipotizza il reato di turbativa d’asta. Nello stesso giorno dell’arrivo della convenzione Enav il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia ha ordinato una maxi perquisizione dei Carabinieri negli uffici del Comune di Comiso, della Soaco e della Sac. Ad essere sotto inchiesta è proprio la mancata apertura dell’aeroporto di cui molti danno la responsabilità alla Società di gestione aeroportuale catanese, concordando con l’esperto Andrea Giuricin secondo cui «la Sac ha paura che Comiso gli rubi traffico aereo e quindi ne ostacola l’apertura».

Certo è che la situazione dello scalo ibleo è rimasta per molto tempo bloccata. Lo prova anche il fatto che gli organi sociali di Intersac erano scaduti da oltre un anno con l’approvazione del bilancio del 31 dicembre 2010. Impossibile raccogliere un commento dal presidente Sac, irraggiungibile anche attraverso il suo addetto stampa. Forse Giannone si sbottonerà dopo la firma della convenzione. Già approvata dal consiglio comunale e dai cda di Soaco e Sac, dovrebbe essere firmata a Roma entro la prima metà di novembre. Se sarà superato l’ultimo ostacolo: la stipula della fidejussione, che l’Enav ha chiesto alla Soaco come garanzia dei pagamenti del servizio dei controllori di volo. A Comiso intanto vanno avanti le verifiche e i primi adempimenti tecnici da parte dell’Enav e dell’Aeronautica in vista dell’apertura dell’aeroporto. Mentre i viaggiatori ragusani, e non solo, continuano a sperare.


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Con il rinnovo del consiglio di amministrazione di Intersac, la holding comproprietaria insieme al Comune di Comiso della società di gestione dell'aeroporto ibleo, diventa più concreta l'ipotesi dell'apertura del piccolo scalo ragusano. Costato 40 milioni di euro ma chiuso da cinque anni. Si attende ormai solo la firma della convenzione inviata dall'Enav sulle modalità dei servizi di assistenza al volo

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